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lunedì 13 giugno 2016

Le piante carnivore di Miralem


Avevo appena finito di dire che era meglio affezionarsi ad una mignotta che non a un giocatore di calcio, ecco la vicenda Pjanic che se ne è andato alla Juve. E che Miralem fosse uno stronzo nell’ambiente si sapeva già, visto che era solito dare del seitan alle proprie piante carnivore. Intanto ho sentito una voce fuori campo dire che è stato un tempo di merda, così ho risposto che non poteva  piovere per sempre. “Non ci scommetterei”, alla fine è stato quanto mi ha risposto il fine settimana. A prescindere dai rovesci più o meno temporaleschi che ci hanno tropicalizzato anche la pazienza, ieri Carmelo mi ha ricordato voi quando criticate Cognigni a prescindere. Lui è il mio vicino, un siciliano che ogni domenica si sveglia e comincia a soffriggere cipolle, se gli serviranno o no non ha alcuna importanza. Costringendo però la compagna a sciogliere i propri capelli appena lavati sulla corte interna, per evitare che vengano impregnati dal pungente odore di soffritto che invade anche parte di via Maffia. Riguardo all’Europeo, della giornata di ieri segnalo il gol di Nina Modric, mentre per la partita dell’Italia dico solo che l’attacco della Samp, sesta in B nel 2012, se non sbaglio era composto da Eder titolare e Pellè riserva di Pozzi. Tornando invece alla nostra amata Fiorentina, mi dispiace vedere in voi tutto questo rimarcare ossessivo, questa ragioneria dell’essere tifoso Viola che travalica il vero ruolo del supporter per contabilizzare con estrema pignoleria il tempo trascorso dall’ultima vittoria. Mi sbaglierò, ma questa ricerca continua del lieto fine vi ha fatto perdere il piacere di leggere tutta la storia (e anche solo il girone di andata della scorsa stagione). Del resto le cose importanti richiedono tempo, attenzione e tanta pazienza. Per esempio il terzo scudetto. O il ragù di carne.

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