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giovedì 30 giugno 2016

Il ritratto del disappunto


Ero comunque più preparato su Bud Spencer che sulla situazione politica turca. Questo tanto per essere onesti fino in fondo al vostro scetticismo nei confronti della società. Mentre il Bambi ormai ne combina una al giorno, ieri ha invitato una sua vecchia fiamma, gli ha cucinato gli spaghetti all’arrabbiata e lei s’è incazzata. Allora vista la sua reazione ha pensato bene di cucinargli subito degli spaghetti alla puttanesca. Lei invece si era incazzata perché lui non si è ricordato che è allergica al peperoncino. So invece qual è il vostro di problema: la fiducia verso un mercato che stenta a decollare. Tanto i DV possono anche comprarci un gran giocatore, ma appena riacquistata una certa fiducia nell'umanità, di sicuro inventano la birra col tè. Voi che sapete anche quanto è scarso Montella, se vi chiedo come mai malgrado la gente non faccia più figli, in spiaggia accanto a me c'è sempre una famiglia con 14 bambini, non è che poi mi parlate della necessità di avere una rosa lunga, vero? Sappiate che la vostra realtà sulla Fiorentina non supererà mai la mia immaginazione. L’idea del giorno invece mi è venuta ieri sera davanti a un bel piatto di minestrone caldo della Rita al quale non ho potuto dire di no perché buonissimo, fa bene, e tutte le verdure sono di stagione, quindi mentre sudavo ho deciso di comprare una di quelle cover impermeabili, così sabato quando vado al mare a salutare la Contessa, apro il blog, butto il telefono in acqua e vi affogo tutti. E se non ce la faccio neanche così, rifiuto l'offerta di vivere con tutto questo scetticismo nei confronti di Cognigni e vado avanti. Ho visto poi che a un certo punto ieri avete abbandonato la prudenza e vi siete spinti oltre lo steccato della flagellazione dovuta allo smarrimento per la perdita di Fazzi e Capezzi, sconfinando così nell’inesplorato mondo dell’ironia nervosa, quando avete pubblicato un certo mio tatuaggio che mi sono fatto spinto dall’entusiasmo per il primo posto. Mi scuso per non avervi risposto in tempo reale come avreste meritato, mi è sembrato più opportuno darvi il giusto risalto regalandovi uno spazio nell’editoriale, e grazie a un tatuatore abusivo di via del Leone che si rifà all’arte antica tanto cara a Firenze, vi mostro una sua opera realizzata proprio per celebrare l’inaspettato primo posto, e commissionata da molti tifosi Viola che avevano infamato la società pensando di avere una squadra di merda, il tatuaggio che è andato in voga tra i più smarriti almeno fino alla partita contro la Lazio (lo stesso periodo in cui io mi tatuavo lo scudetto d’inverno), e che oggi pur facendo bella mostra di se su spalle, cosce e polpacci, ha cambiato il significato che gli aveva dato l'artista, e viene raccontato come immagine dello sconforto per la mancanza di uno sponsor sulla maglia. Comunque il titolo originale dell'opera è “il ritratto del disappunto”.

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