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sabato 11 giugno 2016

I soprannomi e altre immense verità



Buona la prima solo se si considera il gran gol di Payet e i cori rumeni: “non c’avete il bidè! Non c’avete il bidè! Non c’avete il bidè! Non c’avete il bidè! Oggi vorrei fare un piccolo esperimento tra i tifosi Viola per capire se oltre a ricordarsi per tutta la vita le operazioni sbagliate da questa società, si ricordano anche quanti minuti va cotto l'uovo per farlo sodo. Fine dell’esperimento. Perché se allarghiamo i nostri orizzonti oltre Benalouane vedremo che dal 2015 in Italia non ci sono state solo le vittime dei Della Valle, e mentre quelle dell'Isis sono state 0, quelle di femminicidio 158. Il Sultanato del terrore si nasconde nelle nostre cucine-tinello. E facciamola finita anche con l’addio non celebrato adeguatamente di Pasqual, non sempre c’è la possibilità di salutare quelli che se ne vanno. Certi congedi sono figli di un Addio minore. Ecchecazzo! Il Corvo farà miracoli? Ricordo che quelli a fare capolino dalle maniche non sono assi ma tranci di schiacciata del Pugi. Il vero miracolo rimane che un tempo non usavamo cinture di sicurezza, casco, seggiolino, mangiavamo il DAS e siamo ancora vivi.  E vi ricordo anche che se prima guardavate con scetticismo la difesa a tre, dopo i 50 anni vi ritroverete al supermercato a guardare con occhi nuovi tutte quelle scatole di tisane. Infine non voglio paragonarmi certo a Cognigni, uno che non sbaglia mai e che quindi ha bisogno di una vita sola, ma a differenza vostra che ne avreste bisogno di 3: una per sbagliare, una per correggere gli errori, e una per sbrogliare le cuffiette. A me ne bastano solo due. Non uso gli auricolari perché non mi piace che quando sto parlando da solo la gente pensi che sia al telefono.

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