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giovedì 3 marzo 2016

Tutto nella Norma, compreso il pepe.

Di Zarate e dell’Inter eliminato in quel modo dalla Juve ho saputo ieri sera sul tardi dopo l’ultimo atterraggio in una Firenze piovigginosa, ma posso lo stesso dire che rientra tutto nella Norma. Così come per farne una versione corretta ci vuole sempre la melanzana fritta. E lo dico con la consapevolezza di chi fa ritorno proprio da Catania dove quella fusione di sapori tipicamente mediterranei ha origine. Circa la mancata riduzione della squalifica di Zarate si recrimina per una sostanziale difformità di giudizio, aggiungo solo, che se dovevano profumare si sarebbero chiamati "ciclamini" e non "piedi". Difformità di giudizio che ho sempre odiato e per questo combattuto con tutto me stesso. Ogni volta infatti che passo davanti a una palestra penso "ma guarda che bravi, quasi quasi", poi passo davanti al fornaio e penso la stessa cosa. Oppure, io non so voi, voi non sapete me, siamo pari. E poi per ribadire una visione del mondo dalla parte di quelli del bicchiere mezzo pieno, dico anche che tre giornate di squalifica sono sempre meglio di quattro aerei in un giorno. Così oggi vado a La Spezia senza scalo, ricordando che l’unica spezia nella Norma è il pepe. E dopo una giornata così fitta d’imbarchi mi viene anche da chiedermi se nel fenomeno della fuga di cervelli dall’Italia sia almeno contemplato il volo diretto. Di Catania posso dire soltanto che in via Etnea, davanti alla pasticceria Savia, una ragazza bellissima è passata leggiadra vicino a me, e io non ho potuto non accorgermi di lei. Credo abbia pestato una merda. Ah, ho letto anche del comunicato della Fiorentina, che il Marasma avrebbe riassunto benissimo alla sua maniera, con uno striscione tipico “giudice sportivo, tu mi gnorri”. Un comunicato dove si spiega molto bene l’accaduto, è mancato solo il plastico di Vespa. Bisogna anche considerare cosa potrebbe esserci dietro a una decisione come quella di respingere un ricorso, pensiamo alla persona che l’ha presa, e che ieri per festeggiasse il suo compleanno, il figlio per regalo gli avesse fatto un disegno. Immagino così che dopo averlo ringraziato, commosso, il figlio gli avesse risposto: “era per un mio amico ma gli faceva schifo”. Comunque a tutto c’è rimedio, si anche all’indignazione della Fiorentina, e non solo. Penso a Lupi che si è indignato per via dello scontrino obbligatorio alla buvette della Camera. Chissà la sua faccia quando metteranno l'antitaccheggio allora. Dico per finire che bisognerebbe essere Leonardo Di Caprio più che un interista (nella foto) per poter sopportare una a vittoria tre a zero così sulla Juve.






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