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domenica 20 marzo 2016

La bellezza di un quadro informale del 69

Prendo atto ascoltando il sospiro di sollievo di chi si risente finalmente a casa nel trovare “Roma merda” come chiosa al primo intervento, e non il solito “Gnigni buho”, che il blog è stato sfrattato da forze maligne. Scrivo quindi accampato in una tenda lontano dall’ammutinamento, e tiro avanti con la stessa disperazione di chi rimpiange la gazzosa nel vino, e Gomez centravanti. E a chi davanti a un quadro informale chiosa “quello lo faceva anche Gnigni buho”, rispondo che Gnigni buho farebbe anche un gol a porta vuota se è per questo. Il fatto che non ci fossi io, voi o lui a calciare quel pallone facile facile lo spiega meglio la Storia, che non è altro che quel modo sorprendente e variabile in cui qualche milione di homo sapiens si ingegna di coesistere. E io un buongiorno non lo nego a nessuno, anche a chi legge dagli arresti domiciliari. Se poi uno insiste e mi dice “si però non mi hai ancora risposto su che cazzo mi sta a significare quel monocromo”, ribatto dicendo che ora la Lazio può concentrarsi sul campionato, come se già non bastasse che son tutti più bravi dei nostri, da Pioli a Lotito, fino a quel frignone di Milinkovic-Savic. Tutto è relativo del resto, c’è chi per un tavolo in discoteca spende 200 euro, e chi all’Ikea con 99 euro porta via un salottino. Fino alla relatività dei sentimenti di chi come prova d’amore pretende una promessa di fedeltà eterna, e chi si accontenta di un pompino. Chi per fare ordine nella propria vita conta le ex mogli, e chi invece compra una seconda sedia dove lanciare i vestiti. Io per sembrare meno poeta voglio tatuarmi un drago sull'avambraccio destro, in modo che sembri che sputi fuoco mentre spingo il carrello della spesa. Perché non voglio più essere un poeta indeciso quando piove col sole. Voglio rinunciare addirittura alla bellezza di un quadro informale del 69, nel quale a seconda delle sensibilità si può vedere un uomo e una donna che fanno sesso orale contemporaneamente, oppure si può pensare all’anno dello sbarco sulla luna. Voglio rinunciarci a favore della tangibilità di una vittoria della Fiorentina a Frosinone. Comunque capisco chi sminuisce l’arte informale, perché anche io non apprezzavo la matematica, e come chi non capisce l’astrattismo, io non capivo il motivo per cui il bambino che aveva 3 caramelle ne dovesse dare via 2. Anche la passera del resto può essere più concettuale, oppure privata di qualsiasi filtro interpretativo.





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