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venerdì 26 novembre 2021

La Cecilia (con quelle sopracciglia spettinate)


Sono sempre rimasto incuriosito fino quasi a soffrirne di tutti quei “mmm cosa ti farei” che avrei tanto voluto sapere alla fine cosa gli avevano fatto. Purtroppo rimarranno misteri irrisolti così come il rendimento di Castrovilli. O forse non ci rendiamo conto che lui è come le farfalle e i fiori, tutte cose che danno colore alla vita degli altri ma hanno vita breve. Al Bambi che mi chiedeva il perché pubblicassi editoriali di merda ho risposto che siccome sono una persona per bene, lo faccio per umiltà. La cattiveria da mettere in campo domani a Empoli la trovo antropologicamente interessante se utilizzata per salvare il Natale, il giorno in cui dovremmo essere tutti più buoni. Adesso aspetto che arrivi il Super Green Pass rafforzato come se fosse antani, e poi con la terza dose penso proprio che dovrò andare al cenone di Natale con i parenti della Rita. Sarà la voglia di normalità, quella delle luci Natalizie e dello shopping, che in molte città hanno già messo le decorazioni a novembre, oppure per via dei vaccini sanno che Gesù nascerà prematuro. Mi sono quasi convinto, pur non essendo un complottista, che dopo la morte ci sia un gol di Kokorin (nella foto i festeggiamenti dei Bad Brains). Io prima della terza dose come desiderio esprimerò la vittoria del terzo scudetto, tanto per essere allineati. Dopo aver svelato gli ultimi dubbi di formazione rimarrà quello su chi non farà i controlli del Super Green Pass. Come tutti i 25 novembre ieri ho accompagnato il Bambi a Trespiano dove riposa il suo grande amore, si chiamava Cecilia e si sarebbero dovuti sposare due mesi dopo il fatto. La amava e amava il suo modo di affrontare le cose, tranne i cinghiali. Non gli piaceva solo come affrontava i cinghiali, e alla fine ha avuto ragione altrimenti oggi sarebbe ancora con lui.

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