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mercoledì 9 dicembre 2015

GiubiLeo

Non c’è solo il Marasma disorientato davanti alla classifica dopo il mercato da pezzenti, ci sono pure io davanti a Papa Francesco che apre la porta di San Pietro. Smarrito perché non vedo  Brignano. Succedono cose strane non solo in campionato, prendi un treno e trovi uno psicopatico che invece di guardare il suo smartphone guarda il paesaggio. E’ per questo che la gente è smarrita e cerca sempre più spesso un capro espiatorio. Cognigni. Pensate quante gliene avreste potute dire a quell’economo di Civitanova se al Papa nell’aprire la Porta Santa gli fosse caduto in testa un gavettone. Cose strane come i preti che si fanno i selfie, ma non tanto per l’uso sempre più diffuso dello smartphone nelle situazioni più disparate, ma perché poi capita anche senza volere di inquadrare un Bertone che sembra soffrire di claustrofobia negli spazi piccoli di piazza San Pietro. Capitolo pallone d’oro niente da fare per Ronaldo anche se è un Cristiano, lo vincerà Messi, del resto ci hanno fatto persino un GiubiLeo. Capitolo Champion niente primo posto per la Juve che perde a Siviglia, e proprio contro di noi adesso ha l’occasione d'oro di porgere l’altra guancia per onorare al meglio l’anno Santo. E come da tradizione ieri ho fatto l’albero, chi preferisce invece il presepe, deve fare attenzione perché da quest’anno ci sono delle direttive europee che lo considerano come seconda casa. Insomma un Giubileo blindato come uno stadio, controlli e metal detector ovunque. zone di prefiltraggio, stavolta quei cardinali del Marasma non avranno scampo. La storia di Zamparini e dei suoi esoneri ricorda invece da vicino la cultura del riciclo natalizio, con allenatori che vanno e che vengono, perché quello che fai prima o poi ti ritorna. Con un’altra carta regalo. Il Papa dopo l’apertura della Porta Santa dovrebbe fare qualcosa anche per aprire la porta della Juve a Neto. Mentre si riaccende la discussione sul turnover di coppa, io cerco di combattere un problema che mi si ripropone anche lontano dalle partite europee. Sto insomma lottando contro la tentazione di girarmi se per strada sento urlare "Ehi sfigato?” Spero tanto che domani sia davvero la giornata di Pepito, gli ci vorrebbe proprio una partite di quelle che restituiscono certezze, autostima e qualche soddisfazione dopo tanta sfortuna. O forse sono solo troppo romantico, come disse la Beatrice dalle poppe grosse alla sua amica Sandra dopo la prima volta che uscimmo insieme. “Un romantico lo riconosci subito, mi ha spostato i capelli dietro l'orecchio, sfiorandomi il viso, prima del pompino”. E adesso non vi chiedo se sperate di andare avanti in coppa oppure no, vi chiedo cosa sperate di trovare sotto la Santanchè?


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