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lunedì 29 maggio 2023

Il senso della vita lato giallorossi


Tra i grandi rammarichi del Bambi, dopo la finale persa con l’Inter, si è ricordato improvvisamente della Cecilia, lamentandosi che a volte si incontrano le persone della vita al momento sbagliato, così come se l’Inter l’avessimo incontrato quando stavano per esonerare Inzaghi, insomma, lui a quel tempo aveva la sinusite e lei non si era ancora rifatta le poppe. Ma il pensiero corre veloce verso i più sfortunati, a quelli con i coprisedili in macchina e a quelli con i copridivani sintetici che fanno sudare le cosce anche quando ti sei alzato, derivati da una nuova molecola estratta dall’eternit dismesso. Ieri a Roma lato giallorossi si è discusso a lungo sul senso della vita, di come la vita è quella cosa che pensi di avere due minuti tutti per te, ed arrivano i gol di Jovic e Ikone. Metti insieme tanti due minuti così ed è finita la vita. Vivo questo momento da sopravvissuto alla chiusura del blog, alla finale persa, all’ansia di perdere anche la prossima, in quella sottile linea tra il sentirsi l’unico sano di mente circondato da rincoglioniti e il sentirsi l’unico rincoglionito circondato da sani di mente. Al bar Bianchi per festeggiare la vittoria contro la Romerda, dopo diversi americani, negroni, gin tonic e bianchi della casa, il Pizzichi ha raccontato di quando vide per la prima volta una donna nuda, che si spaventò e non dormì tutta la notte. Sostiene che anche a tutti gli uomini che conosceva allora (frequentava lo Statuto) successe la stessa cosa. Lei era di piazza Leopoldo e lui chiese al gruppo di donne di quella zona di essere retribuito. Ma non gli diedero mai una sega. Il Centi per non essere da meno ha fatto polemica sull'impossibilità di raggiungere la parità dei sessi, o almeno fino a quando secondo lui non inseriranno nelle favole anche le nane, fino ad allora saremo noi gli svantaggiati. Quando è stato il turno del Benedetti se n’è venuto fuori con la storia che le guardie del corpo di Jason Momoa servono per proteggere gli altri da Jason Momoa. Così mi ritrovo a sessant'anni suonati a pensare che finiamo per somigliare alle mostre che andiamo a vedere.  

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