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domenica 4 ottobre 2015

Ottobrate fiorentine

Mi avrebbe dato assai fastidio andare a  letto con il Toro in testa alla classifica. Il Carpi ha fatto il lavoro sporco, adesso non ci resta che scrollarci di dosso l’Inter. Così almeno trovo anche nuova linfa per scrivere domani della roba che allappa la bocca di ottimismo. E allo stesso tempo evito di inasprire troppo i rapporti in famiglia. Quando mi manca l’ispirazione infatti dico alla Rita che da giovane era più magra, e dai suoi insulti ne traggo fuori sempre un buon editoriale. E grazie a Matos posso fregarmene tutta la mattinata di cosa pensate di me quando parlo di scudetto. Così come quando Tommaso tende a precisare troppe volte che lui e l'amica in camera studiavano, come se me ne fregasse qualcosa. E poi dalla serratura l'ho visto che studiavano purtroppo. Se non credete nello scudetto non importa. A me piace essere lasciato nel mio brodo, forse perché in un'altra vita ero un tortellino. Mi godo il primato e invece di preoccuparmi dell’Atalanta penso ad allungare sull’Inter. Lascio volentieri al Bambi quelle paure tipiche da primato, miste a scaramanzia. Che dovrebbe preoccuparsi di più di certi atteggiamenti della sua compagna, invece che dell’esperienza di Reja. Il fatto che abbia cominciato a bruciare l'incenso non è un campanello d'allarme da ignorare così solo per rompere i coglioni a me su quanto è forte l’Atalanta. Perché di lì a vestirsi Desigual è un attimo. Io ci tengo davvero ai miei sogni e li difendo come mi ha insegnato il nonno Gastone, che anche a quasi 90 anni se ci teneva ad una cosa faceva di tutto per non lasciarsela scappare. E devo sentire tifosi piagnucolare perché tanto quando cadremo faremo il botto più grosso. Il nonno nell’ultimo periodo della sua vita teneva soprattutto alla sua sedia. Una volta andò in bagno e mi disse: "Controlla che la badante non mi freghi il posto". Che poi uno si preoccupa tanto e spreca tutte le paure per le cose sbagliate. Prima di salutare il Bambi ieri sera, per tranquillizzarlo un po’ dopo che non gli era bastata nemmeno la sconfitta del Toro per andare a letto sereno, gli ho detto che non c’è da avere paura dell’Atalanta, piuttosto deve stare più attento quando si siede sul divano a vedere la partita, che è già il terzo gatto che cambia dall’inizio del campionato. L’unica cosa di cui preoccuparsi veramente quando c’è una partita così d’autunno, è se non passa quello con il Pocket Coffee. Domani poi resta uno dei posti più belli in cui ci si possa dare appuntamento. Da primi in classifica naturalmente.



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