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martedì 27 ottobre 2015

La percentuale di possesso palla, e non solo

Non è una settimana facile, sono in viaggio verso Caposele che per fortuna è un cantiere abbastanza tranquillo per me. Si realizza un tratto di 8 km in galleria di una condotta d’acqua che porta il prezioso liquido dalla provincia di Avellino fino in Puglia. Dormo lì poi però mercoledì proseguo verso la Calabria dove invece il mio precedente atteggiamento arrogante nei confronti degli allora sottomessi in classifica, mi proietta in una realtà non certo facile, anche se sempre meno difficile di quella del blog minacciato pesantemente dal copiaincolla. A meno che mercoledì riconquistiamo la vetta, perdo il capo, e scrivo “Salutate la capolista” a me stesso e al blog per conoscenza. Così a maggior ragione mi manca terribilmente la prossima partita, e per farvi capire meglio che cosa provo, mi manca come quei dieci (10) cm di plaid che lasciano scoperti i piedi. Per fortuna quando guido così tanto mi rilasso e indosso guanti sportivi, perché sono troppo calato in questa nuova dimensione della corsa per lo scudetto. Adesso è un dovere quello di lottare disperatamente per mantenere viva la classifica e il sogno, prendere sei (6) punti nelle prossime due (2) partite cercando di scuotere più volte possibile la rete delle calze. Gli esempi più illustri non mancano, far cadere con un calcio un concorrente che ti rallenta, è il motociclismo del fare. La mente del resto è il più grande afrodisiaco che c'è, per questo mi metto le mutande di pizzo in testa, non certo perché sono un cretino. E noi siamo i primi ad avere il dovere di crederci, fregandocene dei pronostici e dei sondaggi, perché voglio ricordarvi che nei sondaggi votano pure quelli che "Se io avrei". Vi prego, basta con questi piedi per terra, e sono preoccupato soprattutto se ad averli sono le vostre compagne. O meglio, sarei più tranquillo se sapessi che le donne che stanno coi piedi per terra trombano comunque in piedi. Non vivete insomma queste nostre indiscusse qualità come se fossero una condanna all’inferno, perché io quel posto lì me lo sono sempre immaginato come la vita di quelli che quando hanno per le mani una donna eccitata sanno che dovranno mostrarle un uccello minuscolo. Oppure come il cantiere di Mormanno. Io non ho una risposta a tutte le vostre perplessità sulla rosa, dirigenza, bacini d’utenza, mancanza di chiarezza, mercato da pezzenti, ma la "La prigione ti cambia" è comunque una buona risposta per togliersi dalle palle quelli che dicono "Ti trovo cambiato dopo aver perso il primato contro la Roma”. E pensate che vergogna se un giorno Tommaso mi portasse a casa una ragazza che non crede allo scudetto. Una di quelle che dicevamo prima, con i piedi per terra. Io le donne le capisco perché anch'io ho un lato femminile. Viene fuori soprattutto quando esco dalla doccia, non trovo il mio accappatoio e devo usare quello rosa della Rita. E a voi cari sensibiloni ricordo che anche per la vostra donna è arrivato quel periodo dell'anno che o fa la figa e muore di broncopolmonite, o fa l'omino Michelin e campa cent'anni. Quindi non rompetegli i coglioni come avete fatto con Cognigni. E poi quando si guarda alle statistiche, bisogna farlo non solo con il possesso palla. Le donne che si muovono con la schiena dritta, il passo stretto, lo sguardo deciso, hanno: il 24% di sicurezza di se, e il 76% di slip di pane carasau.



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