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lunedì 14 giugno 2021

Un minuto tutto nero


Non avendo seguito l’Europeo impegnato com’ero prima nei vespri e subito dopo nell’aperitivo, ho saputo solo ieri di Eriksen, menomale che si è ripreso, prima di tutto per lui e poi perché nel caso peggiore, con Kjaer in squadra Pioli avrebbe potuto addirittura lottare la Champions. Cosa del resto che avremmo potuto fare anche noi con un altro allenatore. I più vicini al ceppicone sostengono che indossi sempre una t-shirt con la scritta “Dalla vita non puoi uscirne vivo”. Diciamoci la verità, invece di parlare sempre male di noi italiani, non succede solo ai danesi di salvare e mettersi a protezione, da noi succede ogni volta che in Parlamento si vota per il processo di uno di loro. In questa fase bi-calabra due le scuole per corrispondenza di pensiero, c’è chi è dell’idea che era meglio quando era peggio, e chi vede sempre il bicchiere mezzo pieno, anche se di schiuma. Io non facendo parte di nessuna di queste due scuole, quando mi vedo perso tipo dopo la vendita di Chiesa mai alla Juve in 300 comodissime rate + una bici con cambio Shimano, mi vado a leggere gli effetti collaterali dell’Oki. Continuo a pensare al tipo inghiottito dalla balena tipo Geppetto. Un pescatore di aragoste di Cape Code, che ritrovatosi all’interno della balenottera azzurra e pensando che sarebbe morto ha cominciato ad agitarsi infastidendo il cetaceo che così ha tossito espellendolo. Un minuto di terrore, quando a noi ci sono voluti 17 anni per essere risputati non più su Costa San Giorgio, ma su quella degli Dei tra Pizzo Calabro, Briatico, Zambrone, Parghella, Tropea, Capo Vaticano e Nicotera.

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