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giovedì 1 ottobre 2015

Loro


Non saranno mai estroversi come un Ferrero, il cachemire li inibisce troppo e il volume morbido dei capelli lavati con lo sciampo della Pellegrini non potrà mai essere mortificato da dozzinali sciarpe con i colori sociali. Ferrero fa la befana e non va bene perché la befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, e loro alle scarpe ci tengono. Hanno altri modelli meno scomposti, lontani dalle figure di presidenti sempre presenti. Loro sono distanti come la seconda casa in montagna. Sale Marino su Marte, eccolo il modello, e come loro a Firenze, il sindaco pur di non stare a Roma andrebbe ovunque. Intanto mentre lui svaria in ogni dove, la Roma ne prende 3 contro il Bate, e che sia una città senza difesa lo dimostra soprattutto il fatto che Venditti ci torni a cantare. Mentre loro pensano a ristrutturare il Colosseo invece di comprare un difensore centrale. Io è proprio pensando a persone come loro che consiglio alla Coop di essere qualcun altro. Ma forse sono semplicemente gente più pratica e meno sentimentale di noi che li valutiamo con l’occhio lacrimoso di chi ama la Viola. Se fossimo più lucidi e meno innamorati avremo anche la forza di non pretendere che l’amore sia un dono bellissimo anche per loro. A noi deve andare bene anche se fanno la busta coi soldi. Stasera intanto si gioca, e ogni volta che c’è una partita, Sousa ha la capacità di sorprenderci. Tutte le volte che mi meraviglio alla lettura delle formazioni ufficiali provo lo stesso stupore di quella volta che entrai in casa del Salucci e rimasi sorpreso che avesse comprato un quadro di Botero. Poi mi rassicurò subito dicendomi che era la sua ragazza. E per me le partite di coppa sono improvvisamente diventate un ricettacolo di pensieri cupi, ho paura che possano distrarre forze fisiche e mentali a danno del campionato. O forse è solo la troppa voglia di lottare per lo scudo a farmi ingigantire le cose, anche perché non ho più mia nonna che aveva sempre una buona parola per tutti i miei problemi. Di solito era "Mangia". Domenica quando si è infortunato Roncaglia mi si è ghiacciato il sangue e non solo quello. Quando sono andato a letto avevo i piedi così gelati che mi sarebbero servite due mogli. Punto però tutto sulla consapevolezza di avere ancora margini per aumentare il mio ottimismo, che già così mi ha permesso per primo a Firenze di parlare di scudetto. Quando sono ubriaco infatti riesco a vedere i due bicchieri mezzi pieni. Meno male che l’ottimismo è un bene strettamente personale che neanche il Viola Club Marasma può togliermi. Ricordo ancora la Nicoletta che per farla innamorare dovevo farla anche ridere, così la portai a teatro a vedere una commedia. E alla fine si fidanzò con l'attore. Poi lui la tradì e la trovai sola che piangeva fuori dalla latteria di via de’ Serragli. Mi avvicinai, l’abbracciai e con il mio solito ottimismo le dissi che faceva bene a piangere, perché contro quel culo non c'era storia. Allora quando mi gridò in faccia “Voi uomini siete tutti uguali”, lasciai per la prima volta l’ottimismo vicino al portaombrelli, a favore di un realismo che fino ad allora mi aveva sempre fatto difetto (Lo stesso realismo della stazione meteo a corda della seconda casa in montagna), e le dissi: “Gli uomini sono tutti uguali solo se sei in Asia”.




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