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domenica 18 ottobre 2015

I bomboloni del pasticcere di Robiglio e l'autunno

Ho appena finito una cavalcata entusiasmante di editoriali, da perfetto primo in classifica. Oggi però si rigioca, finalmente, e stamani posso uscire di casa. Mi han detto che dovrebbe essere arrivato l'autunno. E’ passato talmente tanto tempo dall’ultimo scudetto che faccio i sogni in lire. Grazie alle serie tv ho imparato come mentire, o come occultare un cadavere, ma non come aspettare paziente la prossima partita della Fiorentina. Perché anche se primi, adesso c’è da vincere contro il Napoli, e allungare. E non puoi farlo se non giochi. Da quando siamo primi ho la stessa creatività di Michelangelo. Ieri ho ordinato una pizza con pomodoro, mozzarella, salame, peperoni e scaglie di grana. Bisogna essere orgogliosi di giocare una partita come questa, pur non essendo i più ricchi abbiamo dimostrato di essere i più bravi. E come Julia Roberts buchiamo il video. Anche se non sarà mai famosa come suo fratello Neutro, e noi non avremo il fatturato della Juve. Ma lassù ci siamo noi e nessuno ce l’ha regalato quel primo posto. Per questo motivo mi sono meravigliato un po’ di ritrovarmi solo a pensare da capolista. Non capisco. Se un tifoso Viola non lo fa quando è la classifica ad adescarlo, quando lo deve fare? Allora era meglio se nasceva tifoso di una di quelle squadre abituate a vincere. Ho una guida su come diventare ricchi sin da giovani, ed essendo tifoso Viola mi sono sempre rifiutato di leggerla perché impone di nascere da genitori ricchi. Ma in compenso ho dato mandato al gatto della vicina di mangiare l’uccellino di Del Piero. In un mondo così difficile e duro, seguire la Fiorentina è una fortuna. Un’oasi meravigliosa che ti distoglie dalle tristezze, anche da quelle che ti sfiorano soltanto. La Fiorentina in testa alla classifica mi ha aiutato a non pensare al Goretti e alla Valentina che erano così felici,  e poi improvvisamente si sono separati perché lei l’ha beccato mentre lo faceva. E neanche con un’altra ma con la forchetta sulla sua padella antiaderente. A me è andata meglio proprio perché penso positivo, da primo in classifica. E’ vero che ho fatto incazzare la Rita quando ho usato una fetta del suo pane di segale per farci una zeppa per il tavolino traballante. Ma non mi ha lasciato. Sulla partita. Sarri è bravo, il Napoli davanti è forte, ma Sousa qualcosa s’inventerà. Tranquilli. Tatticamente il portoghese è un genio. Meglio di lui ho conosciuto solo il pasticcere di Robiglio quando abitava in via de’ Serragli. Per far perdere qualche chilo alla moglie senza farla soffrire con diete troppo rigorose, prese una crema snellente. E la mise nei bomboloni. Vinciamo.





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