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martedì 30 giugno 2020

Hungover


Dopo l’arbitraggio di Fabbri e la prova di Badelj per il Bambi si è rafforzata la consapevolezza che nella vita sbagliata ci passerà una vita intera. Ormai si veste solo di nero per sprizzare meglio la sua gioia. Non è più il tempo spensierato dei tifosi di una volta quando al semaforo non stavano al telefono ma si scaccolavano. Anche il solo partire per le vacanze lo rende triste e irrequieto, per questo rimane a casa, il silenzio della città d’estate è comprensivo come un abbraccio. Altro che il VAR. Maledetta fase tre, rimpiange addirittura quando per fare il proprio dovere bastava restarsene sul divano. Così si è messo in testa di ricreare quei posti che in epoca vittoriana esistevano se non potevi permetterti un alloggio, e nei quali potevi accasciarti su una corda tesa. A Firenze verrebbero aperti subito dopo le partite della Fiorentina per evitare ai familiari la prostrazione dei congiunti. E’ disilluso, ormai si meraviglia solo quando vede la mia pancia piatta e mi chiede se ho tutti gli organi dentro. E quando la situazione precipita dopo aver subito un ingiustizia arbitrale il suo sudore sa di gin. Lo smuove solo la struggente poesia del prosciutto tagliato a mano, con il suo grasso struggente in bocca. E’ talmente sfavato che lascia pure due dita d’acqua nel fondo del bicchiere che poi la compagna s’incazza perché se ne accorge solo quando lo mette nella lavastoviglie. Anche lei è delusa, ma di lui che pensa di cavarsela sbucciandole la mela quando invece vorrebbe che le mettesse insieme i documenti per le Isee, che a sbucciare una mela sono buoni anche i gobbi. Poi mi chiama e mi dice che non mi servirà a niente nuotare in piscina ore e ore, che non mi servirà a niente nelle sabbie mobili della lotta per non retrocedere. I gol di Cutrone, quelli servono.

lunedì 29 giugno 2020

Con la barba e la cuffia


Ormai è chiaro che per vincere non ci resta che lasciar perdere. Peggio della sconfitta c’è stato solo lo schianto dello stinco del Bambi sulla transenna, il rumore metallico l’ha poi aggravato perché in molti si sono voltati, ma ha fatto finta di niente, non ha voluto dare la soddisfazione all’arbitro di vederlo soffrire. Sono fiero perché gli ho sempre detto che è così elegante e raffinata la tolleranza. Non voglio più tornare sull’argomento arbitri, ho sognato che mi presentavo davanti a Gesù a nome del popolo Viola chiedendo il motivo per cui siamo sempre così vessati, allora lui mi rispondeva “ma chi cazzo ti credi di essere per elevarti a portavoce del tifo?” Poi mi schiaffeggiava la testa pelata. Dopo la parabola di Gesù non offendo più la mamma degli arbitri, l’ho sostituita con la mamma di quelli che passano con il motorino smarmittato nelle stradine strette. Non più cori contro la Federazione, ma solo “Afa e mascherina il collasso si avvicina”. E non so nemmeno se siamo più intristiti noi tifosi Viola o i virologi ultimamente. Ma io che vado in piscina posso dire almeno che non si vive di solo mare. E che per via della moda tutti gli uomini con la barba e la cuffia mi sembrano tanti Nanni Moretti.

domenica 28 giugno 2020

Il malaffare dei cartellini


Un tampone doppio on the rocks per verificare se sono stato contagiato dalla sconfitta ingiusta. Intanto i dati della Protezione Civile evidenziano che ci sono stati più rigori inventati che nuovi casi di Coronavirus. La priorità è quindi il vaccino per gli arbitri. Un giorno potremo raccontare di aver sconfitto il virus ma non il malaffare dei cartellini. Quando chiudo il frigo sembro farlo con una certa superficialità perché mi volto prima che la porta si richiuda. Ma in realtà calcolo la spinta necessaria ad un appoggio di misura, e l’orecchio è attento alla ripartenza della refrigerazione. Così dovrebbe fare anche la squadra VAR che invece non vede il rosso per Bastos e non rivede un rigore che avrebbe dovuto annullare con ammonizione per simulazione. Direi di ritornare a riavvolgere il nastro della partita con la Bic. Mi sa che mi meriterà andare a giocare a bocce quando c’è la Fiorentina, sperando che la Rita non mi chieda di specificare di chi sono le bocce. Peccato per la partita perché il pomeriggio era stato piacevole culminato in farmacia con il tipo con la mascherina di joker che ha comprato le pasticche per la pressione. Puro neorealismo. Adesso non ci resta che assumere un potente veleno tipo la speranza. Inutile prodezza di Ribery così come secondo inutile tentativo di Iachini di evitare l’espulsione sostituendo un ammonito e poi gliene buttano fuori un altro. Bene Ghezzal, penoso Badelj. Non mi meraviglio nemmeno se in molti non temono un nostro coinvolgimento nella lotta per la retrocessione, perché sono in molti anche quelli che alla battuta “Fantozzi batti lei” non ridono perché non capiscono cosa ci sia da ridere. Quindi oggi non so nemmeno se prendermela coi catastrofisti o coi minimizzatori.

sabato 27 giugno 2020

Processo decisionale



Non voglio pensare ad una coincidenza in cui crede solo il Bambi in chiara crisi di astinenza, teme cioè che il primo anno di presidenza Commisso potrebbe essere ricordato con la retrocessione così come questo governo nel bel mezzo della peggior crisi economica del dopoguerra sarà ricordato per aver prodotto il bonus monopattini. Mi consolo in questi giorni con l’intensa attività sessuale, e per attività sessuale intendo accendere e spegnere il ventilatore. Ora però mi concentro perché in questo fine settimane devo decidere qual è la priorità tra il punto salvezza contro la Lazio e la caccia al focolaio. Di sicuro una scelta l’ho già fatta quando ho deciso che se ha i tacchi ma la camminata è incerta non se lo merita che mi volti a guardarle il culo. Rimane invece l’eterna lotta tra la meraviglia della pizza e quella del pizzo che fa venire un’altra acquolina in bocca. Non mi nascondo dietro a un dito, ma neanche un albero è sufficiente, quando confesso di fare certi discorsi perché ho scelto Morelli come psicoterapeuta. Anche se devo riconoscergli di avermi aiutato molto a non scaricare tutte le responsabilità sul caldo. Vado a nuotare oggi e domani perché finché sono in vasca evito di sabotare i miei piani. Poi una volta fuori c’è sempre il vino. A volte nemmeno si immagina tutto il processo decisionale che c’è dietro la scelta di lasciare le cose come stanno. Ed è per questo che oggi continuerò a tifare Fiorentina.

venerdì 26 giugno 2020

Le apparenze


A volte le apparenze ingannano e non mi riferisco solo a Gagliardini che i dirigenti dell’Inter a suo tempo scambiarono per un calciatore, mi riferisco soprattutto a ieri quando a un certo punto mi era sembrato che il Bambi si fosse messo a ballare il flamenco, per scoprire che invece stava solo schiacciando le zanzare. Per non parlare della foto di Sgarbi che per un attimo mi era sembrata la “Deposizione”, un olio su tela di Caravaggio datato 1602-1604. O quando Gallera è stato scambiato per un potenziale ideale assessore alla sanità della Lombardia mentre lui era stato portato lì solo per un TSO e la Lega ne ha approfittato riconoscendo in lui un equilibrio mentale totalmente assente negli altri candidati. Un colpo di culo insomma anche per l'INPS. Poi ho visto la compagna del Bambi abbronzata e gli ho chiesto se era stata al mare, aveva invece fatto la fila fuori dall’ufficio postale. Ad un certo punto ho addirittura scambiato il calcio senza tifo per un porno senza audio. Al Pizzichi è sembrato che per me le donne sono tutte belle, ma non sa che prima ho bevuto una certa quantità di Nerello Mascalese. Per non parlare di Gallera per il quale negli ospedali privati della Lombardia quando l’infermiere indica la necessità di fare un prelievo significa che il paziente deve andare al Bancomat a prendere 500 euro. Forse per evitarmi tutti questi fraintendimenti sarebbe sufficiente cambiare dosaggio.

giovedì 25 giugno 2020

L'unico che non sbaglia



C’è quello spottone-pippone sul Covid + razzismo di Sky prima delle partite e nell’intervallo che secondo me sarebbe stato più efficace se molto più semplicemente, e in sintesi, avesse messo l’accento sul fatto che bianchi, neri, cristiani, musulmani, gay ed etero, devono imparare a usare le rotonde. Forse la chiave di volta per il nuovo stadio potrebbe essere la copertura realizzata con i pannelli di metano di Salvini. Ieri è andata un po’ meglio con le partite senza tifo, molti gol ma fa ancora troppo strano assistere a partite tipo Verona-Napoli senza sentire i cori razzisti contro Napoli e i napoletani. Poi sono andato a trovare il Bambi e l’ho trovato sul balcone con i pantaloncini, le ciabatte, la panza di fuori e lo stuzzicadenti tra le labbra che stava innaffiando le piante. Penso che abbia sbloccato un altro livello. La riflessione di San Giovanni è così diventata un’ossessione; immaginare di dover spiegare agli inquirenti le mie ricerche su Google. San Giovanni che vede anche il 33° compleanno del nostro miglior giocatore. Mentre non so se è peggio il gol sbagliato da Gagliardini o la canzone di Tiziano Ferro e Joavanotti. Diciamo allora che ogni tanto me lo chiedo ma non mi rispondo. Chissà se alla fine ha ragione il Bambi quando sostiene che il calendario Maya si riferisce proprio a Gagliardini. Certo, l’unico che non sbaglia è Excel.

mercoledì 24 giugno 2020

Lievito madre


Per voler essere positivo e non pensare troppo alla B ho messo da parte un po’ di lievito madre per ottobre. Poi mi sono guardato un bel film d’amore, per distrarmi, lui novant'anni evade dagli arresti domiciliari di Milano per andare a Napoli a festeggiare il compleanno insieme alla moglie sposata 55 anni fa. Lo arrestano con un blitz al ristorante. Sognare con queste storie ti aiuta, alla fine non t’importa nemmeno più che Iachini sia un allenatore asintomatico. Anche se la Rita mi ha rinfacciato che io non sono mai evaso dai domiciliari per portarla a cena fuori. Il rischio adesso è che la tifoseria più ribelle si metta in testa di occuparsi dello stadio nuovo dimenticandosi i mutui trentennali sulle spalle. E che la sera c’è da portare fuori il cane. Poi più semplicemente bisogna pensare che comunque niente è come la Fiorentina, nemmeno la Fiorentina. La Viola con partite come quella di lunedì vuole solo dirci “ma forte cosa?” nel senso che vuole crollare in santa pace perché questo mito dell’invincibilità fa più danni che altro. E sono convinto che in molti tifosi si sono lasciati anche troppo andare, tanto che quasi nessuno ormai usa più la caffettiera. Per fortuna possiamo sempre dare colpa al governo precedente. Se poi tutto ciò avviene davanti alla Basilica di Santa Croce dove è sepolto Galileo possiamo dire “evviva l'incoscienza”. Comunque buon San Giovanni a tutti.

martedì 23 giugno 2020

Sottovuoto


A Tokyo c’è questa cosa chiamata “Inemuri” che consiste in un sonnellino in pubblico. Succede a chi crolla dopo tantissime ore di lavoro oppure sono persone che sono uscite per fare baldoria. E’ una cosa che non viene mal vista, anzi è socialmente accettata e per me è perfetta sia per l’effetto di questo calcio e poi per la baldoria post pareggio interno contro l’ultima in classifica. Così mi sono accasciato in Piazza Santo Spirito e questi provincialotti nostrani mi hanno preso per un tossico. Forse adattarmi all’ambiente è stata la mia rovina. E poi l’espulsione di Gasperini in Atalanta - Sassuolo è stata senz'altro colpa del Parterre di Tribuna del Franchi. Adesso è chiaro. Mentre quella di Iachini dovrebbe avvenire da parte di chi lo paga. Sì è vero, non c’è solo questo calcio sottovuoto nel quale Dalbert e Caceres fanno giustamente a gara per restarne fuori, ora che è arrivata l’estate c’è d’aspettarsi molta gente che sale sugli yatch senza togliersi le scarpe. Senza contare le code da rientro. Magari fa pure curriculum sopravvivere a questo campionato restando ancora in serie A. Comunque la vera natura del tifoso, non dello sportivo intendo, si manifesta nel reparto frutta quando arriva il momento di scegliere il melone, più che nell'assistere ad allenamenti camuffati da turni di campionato per le televisioni.  Anche se io non faccio testo, per me va bene continuare con lo smart working tanto non devo incontrare l’amante. Della partita non mi sento di dire nient’altro per non infierire, solo che è stata triste come un diciassettenne in vacanza con i genitori.

lunedì 22 giugno 2020

Il frutto delle azioni compiute


Io che conosco la materia vedo un tunnel in fondo al tunnel di questo calcio rallentato e muto. E’ tutta una questione d’interessi, anzi è tutto un Maya Maya. Se continua questo spettacolo la gente preferirà fotografarsi i piedi al mare. Il Bambi si sente tradito dalla propria passione e dice che è tutto il karma negativo che ha accumulato negli anni, e ha voluto ricordare di quando a sentirsi tradita fu la compagna di allora che aveva sempre versato la metà dell’affitto per accorgersi poi che la casa era di sua proprietà. Oggi gli avrebbe detto “sei credibile come un virologo”. E cerca di recuperare karma positivo con stratagemmi insulsi tipo che per rispetto di Zanardi in questi giorni ha smesso di parcheggiare nel posto dei disabili. Insomma ‘sto campionato post Covid sembra una supposta. Meno male c’è l’estate e le ragazze mostrano adorabili pendant; senza mascherina e senza reggiseno. Siccome il calcio non mi fa più sognare, però ho bisogno di trovare il mio posto al sole, sopperisco con i discorsi di De Luca fatti con la voce di Marlon Brando, ed è subito “Il Padrino”. Ultima speranza la Fiorentina, stasera, ma se neanche la Viola riaccende l’entusiasmo e non ci avete ancora pensato, questo è il momento giusto per iniziare a bere. Nonostante tutto siamo ancora tutti qua, non è forse questa la fine del mondo? Scusate, stavo pensando a voce alta.

domenica 21 giugno 2020

Non ci dovrebbe stare


Ricomincia campionato e estate, senza spettatori e turisti. In un calcio senza condizione fisica, e in un’estate senza turismo, di mitologico rimangono solo quelli che ringraziano quando li fai passare. E con le giornate così lunghe sono riusciti a mettersi in luce persino Di Carmine e Simeone. Ovvero la fine del mondo. A questo punto mi domando se è nata prima la stempiatura o Zenga che subentra su una panchina di Serie A. E se non battiamo il Brescia ho già pronto lo striscione “Maya una gioia”. Ho qualche problema post pandemia a capire questo calcio, quando per esempio un terzino si sgancia in avanti e chiede copertura mi viene in mente che qualcuno debba sparare mentre lui corre verso l’area avversaria. Mentre altre volte se un giocatore deve uscire dal campo mi aspetto che prima abbia fatto il giro delle stanze. Il Bambi quando si annoia a vedere le partite purtroppo manda SMS a caso con scritto “Hai detto a tua moglie di noi?”. Per me invece peggio di questa ripartenza del calcio c’è solo uno con il monopattino che mi dice di non poter fare qualcosa. E in certi tratti della partita fatti di passaggi laterali e all’indietro rimpiango la pizza a taglio. La sensazione è che di ritorno alla normalità niente sia al suo posto, tutto tace e tutto è quieto eppure ogni cosa silenziosa sta disperandosi perché non dovrebbe essere lì, o almeno non così. Anche quel cane cyberpunk sotto la macchina, non ci dovrebbe stare.

sabato 20 giugno 2020

Sembra proprio lui


Alcuni studi dell’Università della Terza Età sostengono che l’incremento dei monopattini sia dovuto a tutti quei padri forzisti che di fronte a figli diventati a un certo punto grillini, per il fatto della decrescita felice, al diciottesimo anno di vita gli hanno regalato il monopattino al posto della macchina. E mentre riporto questi risultati è ufficialmente iniziata la stagione dello starnuto sul braccio nudo. Dall’Università della Strada, invece, la mia paura è che in fondo siamo tutti quelle brave persone che riescono a fare un male cane. E in mezzo a tutto ciò rimane l’incubo di dover scegliere chi invitare a cena tra un vegano e uno allergico al lattosio. Come se non bastasse ricomincia anche il campionato, senza pubblico, senza spettacolo e senza entusiasmo, quindi per ridurre al minimo i rischi di contagio, oggi invece di seguire le partite ho deciso di fare un viaggio nei sapori. E se la Fiorentina non vince, vincerà comunque chi frigge i fiori di zucca in pastella. Anche il Bambi non si fida di questa ripartenza Viola, teme che venga risucchiata nella lotta per la salvezza. Va oltre come sempre, non fidandosi di stesso non si fida nemmeno di quel deodorante che più sudi più sai di fresco che gli ha comprato la compagna. Lockdown che gli ha fatto aumentare la pancia e così ha preso atto che quest’anno sono maturi i tempi per il costume intero. Quest’annata disastrosa, segregata, sconvolgente, le stagioni rimescolate, l’ansia, la paura, l’incertezza per il futuro, ed è tutto appena a metà. Sembra proprio il Bambi.

venerdì 19 giugno 2020

L'ABC


A quelli che hanno usato FaceApp per vedere la propria versione femminile decurterei lo stipendio del 30%. Senza contare altri rischi, Fontana su FaceApp è diventato Gallera per esempio. E anche se i Maya non lo avevano previsto, l’incremento dei monopattini segna una svolta nella vita di chi ha cominciato a farne uso, una svolta in bilico tra l’essere investiti da un'auto e l’essere linciati dai pedoni. Sopporto questo e altro, anche un calcio così brutto, fuori condizione e senza pubblico, basta non andare al quarantena bis. L’idea poi del pubblico finto durante la finale di Coppa Italia potrebbe essere presa in considerazione anche da Renzi durante i suoi comizi. O anche da Nardella, una bella comitiva di finti giapponesi cartonati in Piazza Signoria per rilanciare il turismo. Purtroppo i baffetti di Callejon non sono effetti speciali della regia. E della serie il lavoro alla fine paga, Sarri è riuscito finalmente a far vincere qualcosa al Napoli. La brioche che schizza crema da tutte le parti, dopo la sconfitta col Napoli, è tutto ciò che rimane della vita sessuale di uno juventino. O forse sono solo i proverbi ad averci rovinato. E forse tra i tifosi finti c’è anche la versione virtuale di Jenny a carogna. Comunque ripartiamo con fiducia dall’ABC dell’economia; Azzolina, Bonafede, Casalino.

giovedì 18 giugno 2020

Notti insonni



Mi ha chiamato il Bambi per condividere la situazione della Juve dopo aver perso la Coppa Italia, così drammatica che mi ha fatto venire un improvvisa voglia di ciliegie. Poi gli ho scritto un messaggino per dirgli che ero contento soprattutto per Sarri, anche se per colpa del correttore gli ho potuto dare solo del “ciglione”. Alla notte insonne dei gobbi rispondo con le notti insonni del lockdown che mi sono fruttate la cittadinanza neozelandese. E anche il bollettino meteo da l’85% dei 275 temporali di giugno in Lombardia. Poi ho pensato al mercoledì come a un crinale e l’umore è così migliorato che ho chiamato un volontario a prendersi la colpa. E non mi spiego come sia possibile vedere un uomo con una mascherina da 60 centesimi alla guida di una Ferrari, la salute prima di tutto che cazzo, allora era meglio una Panda. Mentre non ho la situazione sotto controllo non sapendo dove sono finiti gli assistenti civici. Non importa nemmeno andare ad Hollywood, la vita è uno stato mentale, e così godo per la sconfitta della Juve pur prendendo atto che questo calcio fa schifo e che mi sono profondamente annoiato a vedere le tre partite di coppa. Meglio pensare a come combattere la burocrazia, intanto basterà un'unica prova orale alla maturità per accedere direttamente alla cassa integrazione. Io della notte prima degli esami voglio sottolineare la rinuncia alla colazione per non falsare i valori. Mentre il Bambi dice che con il culo che si ritrova in un’altra vita sarebbe ancora lui. E magari aggiungo io che gli faranno pure una statua. Nel lockdown ho potuto studiarmi tutta una serie di scuse nuove per essere stupido visto che sono stato giovane per troppo poco tempo.

mercoledì 17 giugno 2020

Il basilico


Il  Bambi vorrebbe fare le vacanze in Italia per sostenere la ripartenza, poi ha guardato i prezzi, compresa la mia prenotazione a Capalbio, e ha deciso di sostenere il comparto comprando una bandiera con scritto “ce la faremo”. La sua speranza di usufruire delle offerte e delle promozioni tanto auspicate è morta quasi subito, peggio del basilico. Gli è venuta allora voglia di Islanda cosa che ha convinto la compagna di dosargli nuovamente l’antidepressivo. Grazie alla rilettura del calendario Maya per il quale la fine del mondo è posticipata di una settimana evito di lavare la macchina. Sarà per la fine del mondo così prossima che sono apparsi nuovi santi metropolitani. Come se non bastasse, con le poche persone in centro sedute sugli scalini Firenze sembra un paesello. I partecipanti agli Stati Generali di Villa Pamphilj, invece, sempre secondo il Bambi sono solo un manipolo di risolutori con il cubo di Rubik degli altri. E dal nervoso si è messo a mangiare pezzi di pollo allo spiedo freddo, a morsi e in piedi davanti al frigo per dimostrare alla compagna chi comanda. Il Basilico rimane così il loro progetto più ambizioso. Non solo distanziamento sociale, guardinghi ben oltre le accortezze e i protocolli anti Covid, non si fidano nemmeno di chi mette la mela nella macedonia.

martedì 16 giugno 2020

Tre storie e poco altro


Oggi tre storie post lockdown, la prova finale che ne siamo usciti migliori. Specie noi eletti Diladdarno. La prima vede il Bambi al Nano Verde nel primo vero fine settimana proiettato al recupero della vita precedente. Birra, tramonto, musica, poi arriva l’amico con gli acidi. Parte la serata fino al risveglio il giorno dopo a mezzogiorno appoggiato a una barca con alcuni bambini che gli tirano le conchiglie addosso. Alla fine solo ricordi confusi di un ombrellone che non era ombrellone, forse un cappello che non era cappello. La seconda si svolge in città, il Pizzichi che esce con questa fanatica di Scandicci conosciuta su “Immuni”, come da accordi le dà la cartella clinica con gli ultimi esami, compreso quello sierologico, poi una bevuta e un po’ di petting nel suo open space vicino al Centro Rogers. Lui si slaccia i pantaloni, lei indossa i guanti, a quel punto si risente sostenendo di essersi lavato, ma lei voleva solo controllargli la prostata. L’ultima storia racconta la fine dello smart working con il Centi che rientra finalmente in ufficio. Si alza molto presto quella mattina per paura di non svegliarsi, scombussolato, eccitato, sente il fornaio, vede il metronotte rincasare poi visto che è presto torna 5 minuti a letto e si alza alle 10 bestemmiando. Intanto Montolivo ha provato FaceApp per vedere come sarebbe da uomo. Ma adesso basta discorsi sovversivi con la spugnetta dei piatti durante la pandemia. Bentornata insalata di riso. Ora se vogliamo possiamo andare liberamente a cambiare il mondo anche se non troviamo parcheggio davanti.

lunedì 15 giugno 2020

C'è troppo mare


Io la svolta green la intendo così, sarà che la domenica post Covid contiene ancora più ansia che solfiti. Il Bambi a questo proposito dice di avere troppe paranoie per un cervello solo. E sarà per questo che ho cominciato a praticare solo il sesso orale, quello di quando se ne parla e basta. Di positivo invece la convinzione che in Italia una vera rivolta non ci sarà mai, è estate quasi sei mesi l’anno, c’è troppo mare, troppa frittura a pranzo, troppo Etna Bianco per restare nervosi. Menomale il cibo di qualità, ho comprato un formaggio delizioso pagato un occhio, quel bastardo del nonno di Heidi sta facendo i soldi a palate. E menomale il nuoto, anche se per il Bambi il vero sport completo è il trasloco. Per dire che siamo usciti sani di niente. A differenza del percepito e di chi vuole solo andare al mare il maltempo ci aiuta, e penso a quella vernice rossa con cui hanno imbrattato la statua di Montanelli che va via col vento. Più che al ritorno del virus in autunno temo che smetteremo di distruggere le statue ed elimineremo gli scultori. A differenza di quello che sostengono le malelingue “Immuni” funziona bene, ieri mentre andavo in piscina mi ha segnalato un autovelox. Insomma non traccia solo i movimenti bancari. Chiudo con un indimenticabile Franca Leosini “Lei prima di conoscere Thomas aveva avuto un’altra relazione con un uomo conosciuto su Facebook, nel quale lei si era registrata come Troione, Vero?”.

domenica 14 giugno 2020

In omaggio con il Corriere


Queste semifinali di Coppa Italia mi hanno lasciato indifferente, asintomatico, è necessaria quindi una scossa che spero arrivi con la Fiorentina, ho bisogno di ricevere la stessa sferzata del polpo sugli scogli. Il lockdown ha minato equilibri e certezze, non solo per il calcio, non mi fido più nemmeno della vasca idromassaggio, ho paura che vogliono cuocermi all’acqua pazza. Insomma, fino ad ora trovo più eccitante il ritorno del Postalmarket. Probabilmente la terapia assoluta sarà il mare, e questa riflessione è stata favorita dall'abitudine di girare il cucchiaino nel caffè senza zucchero. O forse sto solo sedimentando. Così di queste semifinali di coppa salvo l’immagine di Koulibaly e Lukaku che si fronteggiano in area di rigore perché mi ricordano qualcosa che al momento mi sfugge. Viste le milanesi entrambe fuori oggi con il Corriere danno in omaggio il vaccino. Il ritorno al calcio per il Bambi è solo una conferma, come quando è ritornato a drogarsi o a bere dopo le varie disintossicazioni, o a rubare dopo la condanna. Lui lascia andare le cose e il destino, che secondo lui è un cane, gliele riporta ai piedi. Sarà per questo che “Un giorno in Pretura” ripropone il processo Pacciani. Faccio il caffè prima di andare a nuotare.

sabato 13 giugno 2020

Forse è colpa della pandemia


A questo punto il Bambi sta pensando di organizzare proiezioni clandestine di “Via col vento”, mentre a me basterebbe sapere chi è l’espertone che ha avuto la bella pensata dei percorsi separati in entrata e in uscita. Poi chissà perché mi è tornato in mente quando i grillini andavano a Palazzo Chigi a parlare con Renzi e volevano la diretta streaming. Forse è colpa della pandemia, che prima sei giovane e poi ti ritrovi a cercare “stasera in tv” su Google. Fino a smettere di leggere “Topolino” perché ha perseguitato “Macchianera”. Torna il calcio così ci possiamo godere tre mesi di polemiche arretrate, partita quella di ieri di cui potevamo continuare a farne a meno. Torna con un match tutto tedio e sregolatezza (quella di Rebic), o forse sono io che non sono ancora pronto per il calcio. Diciamo che lo spettacolo non è stato intaccato da questa lunga sosta. Rigore asintomatico compreso. Nella foto ho cercato di rappresentare l’azione più emozionante di tutta la partita. Nel frattempo abbiamo scoperto le statue, anche se un po’ in ritardo rispetto ai piccioni.

venerdì 12 giugno 2020

Hopper in 3D



Il Bambi non vede l’ora che finisca questa storia del virus per poter ricominciare a guardare la Fiorentina mangiandosi le unghie senza aver paura di morire. Mentre in Lombardia sono riusciti a far morire di Covid anche i fermenti lattici vivi. In compenso dopo una verticale di spigola e un Gaul del 2014 sono incappato nel suggestivo cortometraggio che Wim Wenders ha dedicato alle opere di Hopper. Dopo Vi mando il trailer. Da oggi torna in 3D anche il calcio ma io francamente non ne sentivo l’esigenza. E non solo io se è vero che in tramvia mentre andavo a prendere il treno sono saliti due ragazzi a fermate diverse entrambi con la mascherina della Fiorentina. Pensavo ci fosse almeno uno sguardo d’intesa, un forza Viola, e invece niente. Con le mascherine è stato debellato anche il tifo. Tra decreti, statue da abbattere e sport senza contatto c’e anche, per fortuna dimenticata, la palpitante promiscuità delle storie tra regine, pedoni, alfieri e cavalli di quando si chiude la scatola degli scacchi. Sarà che faccio delle riflessioni piene di refusi. E sarà per questo che il proposito della giornata di oggi è fare più vasche di ieri. Del resto il vero problema di gestire un blog è che prima a sapere che fossi una fava era solo la mia famiglia.

giovedì 11 giugno 2020

Con gli occhi sgranati


Sono cocciutamente di buon umore malgrado il maltempo e malgrado Renzi avverta Conte di essere a un bivio, mentre per me con il 2% al massimo si può definire una rotonda. Malgrado che i call center siano ripartiti forti con la rottura di coglioni. Malgrado non creda ai vostri dialoghi con i figli piccoli. E malgrado l’OMS abbia smentito che la croce sulle punture di zanzara faccia passare il bruciore. Malgrado sia quel periodo incerto tra caldo e fresco che da il via all'utilizzo delle infradito con in calzini in casa del Bambi. Malgrado ci sia anche qualche barista che dopo il lockdown disegna funghi atomici nella cremina del caffè. Malgrado ci siano accorgimenti anti assembramento che per l’igiene della persona prevedono la bacinella al posto della vasca. Finiti i malgrado mi sono fatto due risate con quella mina vagante del Bambi che con la mimica che lo contraddistingue mi ha raccontato che si stava rilassando fumando un cannone sul balcone divertendosi a tirare fuori il fumo dalla bocca tipo drago quando si è girato e c’era il vicino che lo fissava dal suo balcone con gli occhi sgranati tipici del complottista. Il vicino ha subito piazzato la sua tesi spiegando che quella grande fumata nascondeva un complotto. Così il Bambi con la logica e il buon senso che può avere chi ha appena finito di farsi un cannone, ha provato a spiegargli che erano solo stronzate, e che era semplicemente una canna. Avergli dimostrato che erano stronzate ha provocato l’effetto contrario, per il vicino infatti erano proprio quelle la prova della veridicità del complotto. C’è da dire che il vento tirava proprio verso di lui e che le grandi fumate del Bambi lo hanno investito in pieno, e ripetutamente. Insomma, mi diceva il Bambi che deve averne respirato tanto visto che l’ha lasciato che cercava di scrollarsi di dosso quella sensazione di sballo a lui sconosciuta, come fanno i cani bagnati con l’acqua.

mercoledì 10 giugno 2020

Si rivedono volare gli aquiloni


Grazie al Coronavirus quest’anno c’è stato l’ultimo giorno di non scuola, e a proposito di ultimi al Bambi ho dovuto dire di non lamentarsi più per essere in famiglia quello a sapere le cose, ma di pensare a Fontana. Il Presidente dell’OMS ha dichiarato che i guanti sono inutili, la stessa cosa che dicevo alla Rita ogni volta che provavo ad aprire un sacchetto al reparto frutta e verdura. Continuo a vedere spot a favore della Protezione Civile con tanto di Conto Corrente per i bonifici, ma mai niente a favore di un povero Conte fiorentino in difficoltà per la mancata riscossione degli affitti, e di cui non farò il nome per ovvi motivi di privacy. Il nostro nobiluomo faceva parte del Rolex Daytona Club di Montecarlo nel quale viene ammesso solo chi ne possiede almeno 25. Poi la crisi l’ha costretto a venderne un paio e da qui l’onta dell’esclusione. Apriamo quindi un fondo donazioni perché nessuno sia costretto a vivere nella vergogna. Spendo parole per lui perché mi ha insegnato ad amare le seggiole con i braccioli con cui è arredata la sua dimora, e le donne vestite con gonne ingombranti che ci si accomodavano durante le cene di gran gala. Intanto si rivedono volare gli aquiloni che sanno ancora di soffitta, e in un modo nel quale anche il disprezzo va conquistato, il Bambi prima di andarsene ha aspettato di vedere la compagna entrare in casa anche se abitano insieme.

martedì 9 giugno 2020

Qualcuno evidentemente ci ha mentito


A forza di guardare Report ho paura che dopo questa ondata di maltempo venga fuori che un parente di qualche politico fabbrichi ombrelli. E magari che Gallera per considerarla truffa abbia bisogno che due cognati aprano l’ombrello contemporaneamente. Banda lombarda della Sanità che sembrerebbe aver tenuto la didattica parecchio a distanza. Il maltempo in se stesso mi ricorda invece il 1975 quando il Bambi scoprì per caso il riflesso del cielo nelle pozzanghere mentre cercava di saltare dentro una nuvola sul marciapiede di via dei Serragli. Colpa di un acido. Mentre la pioggia mette in evidenza il coraggio della sua compagna, così malinconica da tenere testa alla pioggia un sospiro dietro l’altro. L’altro giorno mi raccontava orgogliosa di essere uscita dal portone di casa nel momento esatto in cui si sono accesi i lampioni come capita solo alle dive. E poi Burioni che ha smesso di parlare non vorrei che dopo Dio si sentisse pure Celentano. Ringrazio la Rai perché mi stavo chiedendo come mai Enzo Biagi non indossasse la mascherina, e poi perché ci fa presente come la Leosini porti meravigliosamente i suoi anni pur facendosi i cazzi degli altri. Qualcuno evidentemente ci ha mentito.

lunedì 8 giugno 2020

La lucidità dei giorni migliori


Plexiglass a scuola, in spiaggia, plexiglass a destra e a manca a rimarcare l’avvenuta mutazione. Siamo tutti pesci rossi. Per Burioni anche Hagi sta mutando in un nuovo ceppo, forse è la volta buona che andrà a giocare nel Barcellona Pozzo di Gotto. Ieri il Bambi sembrava più sollevato di come l’ho visto ultimamente però mi ha spiegato che è solo perché aveva dato il giorno libero ai mostri sotto al letto. In quei momenti ritrova d’incanto la lucidità dei giorni migliori, e allora trova sensuali anche le donne che stanno ore e ore senza guardare il telefonino. Non solo le donne, trova sensuale anche la natura che si è riappropriata dei suoi spazi. Si è ricordato persino del lampione che vede dal letto e che tanto ha fatto per il suo equilibrio durante il lockdown, quando è sceso l’ha abbracciato e baciato. Quando invece scende giù in piazzetta solo a perdere tempo con i suoi amici, dopo un po’ che parlano di droga, Fiorentina e donne, ecco arrivare la compagna profumata con la brocca di limonata fresca come se fosse la padrona magnanima di una fazenda brasiliana, e gliela lascia guardandoli con disprezzo. Poi lei lo aspetta la sera per chiedergli se durante la giornata ha dato del suo meglio riferendosi al suo fare solo danni. Per quanto mi riguarda sono andato al mare e non ho fatto foto, ed è questa per me la libertà. Mi sono tolto pure la museruola.

domenica 7 giugno 2020

Sulla strada



Chissà perché mi sono convinto, e questo già prima di scoprire che certi pendii dell’Etna sono votati alla viticoltura, che se da bambino e ragazzo avessi studiato e basta, le cose che mi dicevano di studiare e basta, probabilmente non avrei combinato una sega. Oggi che ci beviamo più bufale che Nerello Mascalese l'unica cosa che non mi ha migliorato è stato il lockdown. Magari è per questo che non capisco come mai il Brescia licenzia Balotelli perché resta a casa quando ci eravamo detti d’incentivare lo smart working. Mentre non c’è ombra di dubbio che proprio un’ombra può far venire più di qualche dubbio. Buone intanto le ciliegie di Lari a dimostrazione che non c’è solo Vignola, per di più gobbo. Una cosa però la devo dire a proposito dello studio, su qualche libro avrei potuto leggere chi cazzo è quello che usa le fave per prendere i piccioni, e forse sarei riuscito anche a scrivere degnamente il motto della mia casata. Così qualche limite lo percepisco, come per esempio il fatto che non mi sembrano mai delle cazzate prima di scriverle. Poi ci sono cose che impari solo sulla strada, non ho gli addominali ma ho saputo da uno di via dell’Orto che ha fatto il Classico che esistono. Ho saputo che tra i due litiganti il terzo è l’avvocato, e soprattutto che nelle biblioteche non ci sono problemi di assembramento. Magari non comprendo proprio tutto di quello di cui parlate, spero almeno che per focolaio in spiaggia s’intenda quello intorno al quale si suona e si passano le serate, e non una nuova impennata del contagio. Certo non come il Bambi che si è fermato alla terza media solo perché era finito il fusto.

NB per Stefano: a Capalbio sempre la prima di settembre

sabato 6 giugno 2020

E di questo vi chiedo perdono


Non ci avrà reso migliori questa pandemia ma almeno ci ha fatto crescere, specie i ragazzi. Ho avuto modo di seguire serie tv adolescenziali, e di questo Vi chiedo perdono, in cui sedicenni interpretati da venticinquenni si comportano con la stessa indipendenza economica e sessuale dei trentacinquenni. Per essere onesto fino in fondo non ho visto solo serie tv adolescenziali, e di questo Vi chiedo perdono, ho visto anche il pelo di Maria Schneider in “Ultimo tango a Parigi” ed ho avuto paura. Mentre in merito alle forniture di plexiglass, per comodità il Bambi monterebbe i pannelli già con i cazzi disegnati. Poi lo infastidisce sentire gente che non si è mai spinta oltre il Galluzzo essere incazzata con Grecia e Austria. Dopo l’effetto benefico delle benzodiazepine ha espresso un concetto tranquillizzante e finalmente tranquillizzato dal sedativo; in pratica si è preso a cuore il nostro diritto ad avere ancora paura dei tuoni. Passato l’effetto si sono però rivisti i campi minati in fondo ai suoi occhi, mentre il profumo di guanciale per l'amatriciana è tornato ad essere contaminato da quello della marijuana. E senza il suo “Tavor Oro” la nausea recupera presto il valore del sentimento positivo.

venerdì 5 giugno 2020

Uno era pure un ragioniere


Il Bambi che ha visto aggravarsi tutte le sue dipendenze con il lockdown a differenza di tutti gli altri è lì a chiedersi se c’è vita dopo la nascita. Voleva dire che la vita gli sorride come Melania Trump. Ci s’è messo pure il Pizzichi a fargli girare le palle, gli ha detto che il nuovo motto di Casapound è “credere, obbedire, traslocare”. Vi sembrerà strano per come ve lo presento, per come ne evidenzi certe caratteristiche, ma nel Bambi vedo anche i blu di Picasso e la levità di Chagall. Variegato come un gelato all’amarena, fuori dagli schemi come un messaggero di felicità posato sul naso di un cane. Poi mentre lui spaccia noi ci siamo fatti vecchi su questo blog. E quando non va in giro ad abitare il mondo della microcriminalità gira per casa intonando canti gregoriani con una maglietta bianca sporca di sugo. Ha avuto qualche problema il primo giorno del via libera perché andava a chiedere se volevano il fumo a persone sbagliate, avevano i capelli lunghi solo per via della pandemia. Uno era pure un ragioniere integerrimo. Mi ha scritto in privato un signore delle Caldine, molto formale, mi ha detto che segue il blog perché trova molto interessanti i commenti degli utenti, trova speciale il metalmeccanico di Terni e non solo, anzi ha fatto i complimenti praticamente a tutti, sollevando delle eccezioni solo nei miei riguardi. In poche parole non si spiega come mai una tipologia di utenza di così alto livello e preparazione possa alimentare il blog di uno che sostanzialmente scrive solo bischerate. Ho promesso che gli avrei risposto nell’editoriale di oggi così avrei coinvolto anche voi, e allora gli dico che il problema di scrivere una cosa intelligente è che poi la gente delle Caldine se ne aspetta altre, magari non sempre, ma diciamo almeno qualche volta. E a me queste aspettative sembrano eccessive, ed ecco perché scrivo solo cazzate.

giovedì 4 giugno 2020

I consigli della nonna



Vorrei esportare uno dei consigli di mia nonna per far funzionare il matrimonio, nell’ambito del distanziamento sociale. Diceva che per far funzionare un matrimonio bastava non odiarsi mai l’un l’altro nello stesso giorno. Quindi è sufficiente che un soggetto asintomatico non incroci mai il soggetto da infettare. Diceva anche che chi si sposa per i soldi è probabile che divorzi per lo stesso motivo. Così è probabile che chi s’infetta per una mancanza di osservanza delle regole poi come regola numero uno ne infetti un altro. Per assurdo possiamo definirlo di merda, non ci sono altre parole per un virus che se ne va da solo mentre c’è gente che ha investito un sacco di soldi, istituito task force di esperti, nominato commissari straordinari. Il tradimento di martedì con un vermentino maremmano ha lasciato strascichi, sono arrivato persino a pensare che l’interprete della lingua dei segni dietro a Conte stia lì per suggerire proprio a lui. In San Frediano per paura delle imboscate intanto abbiamo interdetto tutti i vicoli ciechi, strade senza sfondo, persino gli androni di certi palazzi sono stati interdetti alla popolazione, il tutto per evitare le inculate. Per fortuna siamo sprovvisti di cucuzzoli dove oltre c’è solo il vuoto e dove non c’è spazio nemmeno per girarsi e salvare il culo. Visto il brutto tempo in arrivo oggi cercherò di caricarmi in auto tutti quelli che dopo l’incentivo sulle due ruote hanno deciso di muoversi in bici o monopattino, ma sono troppi e non riuscirò a salvarli tutti. Ho già il cuore a pezzi. Comunque farò il massimo come Conte ha fatto il massimo dei debiti. I virologi, esperti, task force spesso contraddicendosi, mi hanno confermato che l’unica scienza esatta è l’arte. Chiudo sempre con la nonna che suggeriva anche di non svegliare il can che dorme, ma estremizzando il concetto e portandolo oltre la fase tre; il problema che sta bene lì disteso non va mai sollevato.

mercoledì 3 giugno 2020

L'unico rammarico


A proposito degli arancioni non intesi come Cruijff e compagni ero rimasto al movimento di Osho Rajneesh. Vivo sempre troppo nel mio mondo, mi ci vorrebbe una voce fuori campo che mi raccontasse la realtà, meglio se la voce di Zangrillo. E dire che non sono infiacchito nemmeno dal burraco. Sono così di mio, faccio parte di quella gente comune che non si sente provincia. Che non vorrebbe aprire i suoi confini. Scaricato “Immuni”, quasi subito mi ha segnalato di essere entrato in contatto con una persona astemia. Così mi sono asserragliato in autoisolamento dallo Zanobini in via Sant’Antonino. Il Bambi che invece è innamorato della Repubblica mi diceva che ieri ha avuto tutto il giorno le fanfare nello stomaco. L’unico rammarico di questi miei 58 molto poco brizzolati per mancanza di materia prima, è che non me la sento di comprarmi anche la moto, usata ma tenuta bene. Rimane intatta almeno la speranza di capire il prossimo, soprattutto di capire cosa si dicono quelli che stanno zitti. Un mio cruccio. Alcuni di loro li immagino sereni come una medusa che è priva di sistema nervoso. O forse mi faccio solo dei film che poi vanno a finire su Cine34 e che voi non guarderete mai. Mi giunge voce che abbiano rimpicciolito tutti i gelati confezionati, ragguagliatemi in merito, perché se non fosse una fake scenderemo in piazza come in America contro quei bastardi. Il Bambi che il 23 maggio non ha potuto celebrare la ricorrenza del rogo in piazza Signoria perché gli bruciava lo stomaco ha manifestato il desiderio di una cena romantica al lume della città che brucia. Secondo un amico complottista di via Senese ci avrebbero chiusi tutti in casa con la complicità dei virologi e ora simulando addirittura la guerra civile negli States solo per far saltare il tour di Ultimo. Malgrado tutto ciò mi ricorderò del lockdown come di un isolamento capace di farmi diventare amico stretto dell'alba.

martedì 2 giugno 2020

Mi ricorderò di questo 2020


Dopo innumerevoli pareri discordanti durante il picco dell’epidemia, in questa fase di miglioramento per fortuna tutti gli esperti hanno trovato il modo di fare addirittura peggio. Di buono c’è che è stato ufficializzato il calendario di Serie A così tutti i virologi possono tornare a fare gli allenatori. E in un 2020 così doveva morire pure Christo. Anno che ricorderò perché nei mesi del lockdown a letto ho provato tutte le posizioni grazie all’insonnia. Anno che ricorderò perché ieri ho chiuso un contratto con la Nuova Zelanda che vale più di quello iniziale del Brennero. Perché questo 2020 odia essere fugace. Perché non è stato tutto un gioco di sguardi vitrei. E perché quando torneremo allo stadio potremo gridare ai greci “C’avete solo Pollon”. Non me ne vorrete, infine, se al ponte sullo Stretto preferisco gli arancini che vendono sui traghetti. Mi ricorderò di questo 2020 anche per non essere riuscito a sgretolare certe abitudini maledettamente radicate, tipo quando è il mio turno al bancomat e ci metto tre minuti mentre quelli davanti a me ce ne mettono minimo dieci.

lunedì 1 giugno 2020

A sommo studio



Questa battaglia della vita per farsi riaprire le frontiere dalla Grecia da parte di quel traditore del Bambi è imbarazzante, forti dell'unione ritrovata e degli interessi nazionali ci eravamo detti che quest’anno sarebbe stato utile fare la vacanze in Italia. Menomale che poi in soccorso è arrivata una deliziosa torta di mele a scaldare la domenica. Da lì a parlare con il vino è stato un attimo, come a passare da brasserie a brassiere. Ancora in mancanza della partita ‘sta volta mi sono messo a sfogliare una vecchia raccolta di frasi iconiche, tra le mie preferite “ho cambiato la serratura”, “ricordati il pane”, “chiama quando arrivi”, “esco a prendere le sigarette”. Intanto mi sto convincendo sempre di più che quelli con la mascherina tricolore si aspettino la pensione d’invalidità. La scelta del vino per il pranzo della domenica, la scelta più ardua dopo “vuoi più bene ad Hagi o alla mamma?”. Alla fine ho aperto un siculo, che i lombardi non se ne abbiano a male. Sono sempre stato strano anche prima che scoprissi i vini dell’Etna, ricordo ancora che la Beatrice dalle poppe grosse trovava anomalo che per salutarla le baciassi il seno, mi riprendeva aspramente dicendomi che era sufficiente guardarla negli occhi. Intanto sto un po’ meglio da quando ho eliminato i “mai” e i “per sempre” e tenuto i carboidrati. A me lo spostamento tra regioni mette un po’ d’ansia, non vorrei ritrovarmi al posto della Sicilia. Infine sul fatto che il sindaco Sala avesse rilasciato frasi forti come “ce ne ricorderemo” in tono minaccioso, sospetto che sia un'esternazione estrapolata a sommo studio per montare l’ennesima polemica giornalistica, ma che in realtà l’abbia pronunciata sorseggiando l’aperitivo senza patatine.