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domenica 21 giugno 2020

Non ci dovrebbe stare


Ricomincia campionato e estate, senza spettatori e turisti. In un calcio senza condizione fisica, e in un’estate senza turismo, di mitologico rimangono solo quelli che ringraziano quando li fai passare. E con le giornate così lunghe sono riusciti a mettersi in luce persino Di Carmine e Simeone. Ovvero la fine del mondo. A questo punto mi domando se è nata prima la stempiatura o Zenga che subentra su una panchina di Serie A. E se non battiamo il Brescia ho già pronto lo striscione “Maya una gioia”. Ho qualche problema post pandemia a capire questo calcio, quando per esempio un terzino si sgancia in avanti e chiede copertura mi viene in mente che qualcuno debba sparare mentre lui corre verso l’area avversaria. Mentre altre volte se un giocatore deve uscire dal campo mi aspetto che prima abbia fatto il giro delle stanze. Il Bambi quando si annoia a vedere le partite purtroppo manda SMS a caso con scritto “Hai detto a tua moglie di noi?”. Per me invece peggio di questa ripartenza del calcio c’è solo uno con il monopattino che mi dice di non poter fare qualcosa. E in certi tratti della partita fatti di passaggi laterali e all’indietro rimpiango la pizza a taglio. La sensazione è che di ritorno alla normalità niente sia al suo posto, tutto tace e tutto è quieto eppure ogni cosa silenziosa sta disperandosi perché non dovrebbe essere lì, o almeno non così. Anche quel cane cyberpunk sotto la macchina, non ci dovrebbe stare.

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