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domenica 1 ottobre 2023

L'acqua tonica


Premesso che a me questa proprietà fa schifo e ritroverò entusiasmo solo quando saranno state sanificate le stanze, l’episodio di Matteini è solo l’ultimo e neanche il più vergognoso, ci aggiungo per onestà che sono stanco non da ora, e che più volte avevo pensato di chiudere questo spazio, mettici il fatto che mi si scrive in privato facendo pure battute gratuite sulla mia gestione, carente perché inadeguata in quanto priva della doverosa censura a certi commenti, costringendomi a dover giustificare certe mie lacune come alla prof quando voleva interrogarmi. Siccome queste osservazioni sono pure giuste, e non pretendo che si debba tenere conto delle mie esigenze lavorative, è arrivato il momento di prendere atto che non ci sono più i presupposti per continuare. Mi piaceva chiudere il blog con una copertina, l’ultima, che rappresentasse un po’ la filosofia con la quale era nato questo spazio, e Scialpi perché a differenza delle copertine della Settimana Enigmistica, lui è già scarabocchiato di suo. Mi prenderò il tempo necessario per capire come evitare che si possa continuare a commentare pur lasciando tutto in rete. Quindi limitate in questa fase i vostri eccessi per rispetto dei più suscettibili. Mi dispiace, forse è un po’ amaro chiudere così, ma anche l’acqua tonica lo è, se però la mescoli con il gin diventa persino piacevole. E questa mia decisione bisogna farsela piacere per forza. 


Gin, anzi Gianni


sabato 30 settembre 2023

Mal comune mezzo baratro


Oggi mare ma non per il mare, sarà un po’ come lo Zen e l’arte di rallentare il passo per non dover incrociare il gobbo che abita di sopra. C’è qualcosa di malvagio in tutto questo e credo sia Nzola. E non c’è solo il centravanti da sbloccare, voglio un tabarro per l’inverno in cui avvolgermi durante i lunghi e freddi secondi tempi nei quali mandiamo a donne di facili costumi quanto fatto nei primi. Andiamo avanti così tra un alluvione e un anticiclone. Senza pensare che una volta il Bambi rise, poi smise subito. Solita feroce Marsiglia nel frattempo, agguati nella notte con AK, morti e feriti. Già 44 i morti dall’inizio dell’anno, hanno lasciato passare la visita del Papa e di Macron, poi hanno ripreso. E ora è arrivato pure Gattuso. A questo punto vorrei solo che venissero messi al bando i libri con i finali tristi e che venissero tutelati e protetti anche gli angoli ottusi. Perché a volte si cresce, altre si invecchia. So di avere una fervida emarginazione. Addeo speriamo che la legge varata per scovare i migranti falsi minorenni possa aiutare anche noi a capire la vera età di Nzola.

venerdì 29 settembre 2023

Su certe attese


Prima vanno dati i giusti meriti a Nico rientrante e subito decisivo, poi, dopo quella della pesca adesso mi aspetto la pubblicità dell’aceto balsamico che ci spieghi la crisi degli attaccanti Viola, intendo di quei 925 minuti di zero nel tabellino marcatori. Ho un ricordo vago di quando ancora i bomber segnavano, prima dell’estinzione dei taxi alla bisogna. Sono fuori per cantieri e non l’ho potuta vedere, tanto che stamani per essere meno approssimativo possibile nei giudizi avrei preferito raccontarvi di essere un alto membro della famiglia reale nigeriana con una grossa cifra da incassare. Insomma, meglio la pesca dell’Esselunga che la pera di Soulé. E sono pure consapevole che un'osservazione arguta, una mancata reazione emotiva al pari, può capitare a tutti. Il flop delle due punte sfiora ormai quello di Pino Insegno. Per questo motivo, essendo in zona, l’amaro in bocca lo combatto con un buon strudel, che non sarà Retegui che costa meno di Nzola, ma almeno ha uvetta, pinoli e cannella a volontà. Domani sarò a Marina di Bibbona per una buonissima causa enogastronomica, la mia, avrò così modo di verificare se il mio amore verso Nzola è servito a qualcosa, e siccome lo amo a tal punto da lasciarlo andare, verificherò se ha depositato le uova in spiaggia e poi preso il largo. A questo punto, di ieri salvo solo la luna di Vipiteno. C’è un gran vantaggio nella musica, a Tommaso ho insegnato ad ascoltare grandi interpreti morti così che non dovessi portarlo a vederli, purtroppo certi attaccanti sei costretto a vederli giocare. Così ho cominciato un lungo percorso che prevede meditazione Zen, arti marziali avanzate, teoria e pratica del funzionamento dei sonar, tecniche di prestidigitazione; alla fine sarò in grado, quando nel dormiveglia certi desideri prendono forma, di fermare nel buio di un sogno che diventa realtà, un gol di Nzola o Beltran da scalare a Retegui o Berardi dalla classifica marcatori. Anche se su certe attese ormai c’è fermentazione.

giovedì 28 settembre 2023

Non ti fai mai sentire


Mi rivolgo agli infortunati,  e poi a Nico che rinnova ma non si sa se gioca, e a loro dico di prendere esempio dal semaforo di via Gianicolense che mentre sprofonda continua a funzionare. Una lezione di professionalità per tutti. La Fiorentina riparta da via Gianicolense. Prima che la palla ruzzoli di nuovo è importante ricordare ancora il grande passo in avanti che c’è stato nel calcio, rimasto sotto traccia solo per volontà delle grandi majors americane, ma evidente ai più attenti, perché l’Udinese contro la Fiorentina per la prima volta nella storia di questo sport se n’è fregata di come uscire vestita nel pomeriggio, di chi incontrava, di cosa gli avrebbero detto, di cosa pensavano, di cosa sarebbe successo, di come sarebbero andate le cose, se poteva essere un bene oppure un male. Questa libertà sbattuta in faccia al campionato aiuterà anche quelle mogli dei tifosi Viola e udinesi costrette a seguire la partita, e che adesso la smetteranno di sbucciare e cuocere per ore i pomodori quando ci sono già pronti i barattoli di pelati. Liberate anche loro da retaggi culturali ormai inaccettabili. Per il resto non ci lasceranno mai soli visti tutti gli immigrati che ci mandano. O forse sono troppo legato a un calcio romantico senza rendermi conto che un tempo nelle fiabe c’era la matrigna, maghi, sorellastre, streghe, fate, incantesimi, adesso non c’è nulla, non c’è specchio a cui chiedere cosa fare, non c’è una strada di casa da trovare, le tasche bucate, tutte le briciole mangiate dai piccioni. E poi c’è da trovare il sostituto di Dodo. Mentre Ikoné l’ha ritrovata la strada per tornare a casa? Non sottolineerò più che le punte non segnano, prima perché mi sembra non aver funzionato nemmeno come scaramanzia, e poi perché il “non ti fai mai sentire” non ha fatto mai venire voglia a nessuno.

mercoledì 27 settembre 2023

Ad Malora


Devo ribadire il mio dispiacere per Dodo anche se onestà mi impone di provare più disagio nel beccare un chiodo di garofano mentre mangio. Così come è giusto che si sappia che quando vengono tagliate le verdure a rondelle uno cuoco da qualche parte del mondo muore. Il fatto dell’infortunio che apre opportunità ad altri è paragonabile a quando in Borgogna nel 74 una grandinata rovinò tutto il raccolto, così oggi con la carpa potrete apprezzare un Auxerre bianco del 76. Avrete fatto caso che dico sempre le stesse cose, quello che però voglio precisare è che non lo faccio per coerenza. Insomma, mi sto diventando estraneo. Nel frattempo possiamo dire che l’estate è tornata perché aveva lasciato il telefono e ci ha sorpresi a letto con l’autunno. Questo è tutto quello che so del meteo mentre sono in balia di me stesso. A proposito dello spot dell’Esselunga, altro che pesca, nella realtà la bambina non gli porterebbe mai una pesca, ma la maglia di Saponara che lui aveva nascosto sotto un cassetto prima di separarsi per non portarsela via. Cosa che non sarebbe successa con quella mitica di Giancarlo, che grazie e tramite Lele, ci scrive questo pensiero. Non come me che penso per sentito dire. A mia discolpa c’è anche da considerare che oggi sono 21 anni che non ho una relazione con Scarlett Johansson. E a “C’è posta per te” per noi solo atti giudiziari. Quanto al resto mi scuso se gli editoriali trasudano dei miei periodi esistenziali, adesso più Netflix che Prime.

martedì 26 settembre 2023

Non ci sarà più bisogno dell'eclissi lunare


Dalla lettera di San Paolo ai Romani: “Sto aspettando i gol delle punte, intanto ordinate”. Tengo a precisare però che il mio scetticismo è a basso impatto ambientale. Quella luce negli occhi che si chiede ai bomber oggi è la spia della riserva. Per non parlare della mia bolletta della luce nella quale sono inclusi la luce della speranza, la luce eterna, e la luce in fondo al tunnel. Certe analisi della vittoria a Udine, e in special modo la mia, risentono delle contaminazioni più disparate e disperate, rifacendomi all’analisi di quel giornalista tedesco secondo il quale Messner non avrebbe mai scalato la vetta dell’Annapurna. E se lui ha analizzato il filmato della pubblicità Levissima io mi sono rifatto al manifesto del centravanti tratto dagli highlights del posticipo Torino - Roma. E diciamo pure che il prossimo turno infrasettimanale tornerà bene per il minuto di omertà in ricordo di Matteo Messina Denaro. Settimana fortunata non solo per la vittoria a Udine, perché l’infortunio di Dodo ci regalerà la possibilità di vedere Kayode non solo nelle notturne con eclissi lunare. Se continua con questa fortuna sfacciata ci sta anche che suoni il corriere e non mi trovi in bagno. Mentre per dare i giusti meriti a chi adesso è in difficoltà, ed eliminare malintesi sulla mia soddisfazione, è giusto dire che Dodo ha fatto anche cose buone.

lunedì 25 settembre 2023

Piselli ovunque


La partita ci ha indicato chiaramente la gerarchia in porta, mentre la vittoria ha decretato il completo fallimento del mercato, pure di Lopez si dirà che viene da un’altra realtà, che Sassuolo non ha l’Oltrarno in cui ci si perde per colpa della bellezza, e che essendo così basso e leggero è entrato in forma troppo presto ed ora scaduta la condizione fisica va fatto un richiamo ma al Viola Park manca l’eco. Insomma, funziona solo ciò che non ci è riuscito vendere così come era nella volontà della dirigenza, Martinez Quarta su tutti, Kouame con l’Atalanta. E sempre più Jack (assist e gol), mentre Kayode che ce lo siamo ritrovati adesso ce lo potremo godere, dispiace per Dodo, solo per l’infortunio però. Un grazie grande come le sue mura va detto a Lucca, di Terracciano ho già parlato, e soprattutto un ringraziamento agli Dei del pallone che hanno dovuto punire l’Udinese per quella maglia improponibile. Due tiri, due gol, naturalmente non delle punte. Io mi prendo volentieri i tre punti e li preferisco a risultati e prestazioni diverse, perché sono un tifoso ottuso che pensa solo a uccidere tutte le zanzare in camera da letto e se ne frega di quelle per strada sapendo così di non uscirne mai. Diciamo senza paura di essere smentiti che i tre punti sono più pesanti di Nzola. Conosco bene lo stato d’animo di un tifoso dell’Udinese oggi, e posso paragonarlo all'archeologia industriale. Si dice che la chiave tattica di questa vittoria possa ricercarsi nello studio da parte di Italiano delle rappresentazioni falliche, parte integrante del linguaggio figurativo del tessuto urbano di Pompei, e se ci siete stati ne avrete potuto verificare la presenza insistente sulle pareti degli edifici, sulle sommità degli ingressi e sul pavimento stradale. Le indiscrezioni di spogliatoio parlano di un’evidenza materiale del fallo connessa con il culto del dio Priapo nell’antica Roma, e probabilmente rappresentava una protezione per il “malocchio”. Il Mister ha imparato meglio della fase difensiva che l’energia sessuale del fallo era sia protettiva che aggressiva: scudo e arma. Naturalmente hanno fatto gioco tutti quei gran piselloni ovunque dei giocatori dell’Udinese, ma anche quello di Nzola dovrebbe aver avuto finalmente un certo peso nella vittoria.