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giovedì 28 settembre 2023

Non ti fai mai sentire


Mi rivolgo agli infortunati,  e poi a Nico che rinnova ma non si sa se gioca, e a loro dico di prendere esempio dal semaforo di via Gianicolense che mentre sprofonda continua a funzionare. Una lezione di professionalità per tutti. La Fiorentina riparta da via Gianicolense. Prima che la palla ruzzoli di nuovo è importante ricordare ancora il grande passo in avanti che c’è stato nel calcio, rimasto sotto traccia solo per volontà delle grandi majors americane, ma evidente ai più attenti, perché l’Udinese contro la Fiorentina per la prima volta nella storia di questo sport se n’è fregata di come uscire vestita nel pomeriggio, di chi incontrava, di cosa gli avrebbero detto, di cosa pensavano, di cosa sarebbe successo, di come sarebbero andate le cose, se poteva essere un bene oppure un male. Questa libertà sbattuta in faccia al campionato aiuterà anche quelle mogli dei tifosi Viola e udinesi costrette a seguire la partita, e che adesso la smetteranno di sbucciare e cuocere per ore i pomodori quando ci sono già pronti i barattoli di pelati. Liberate anche loro da retaggi culturali ormai inaccettabili. Per il resto non ci lasceranno mai soli visti tutti gli immigrati che ci mandano. O forse sono troppo legato a un calcio romantico senza rendermi conto che un tempo nelle fiabe c’era la matrigna, maghi, sorellastre, streghe, fate, incantesimi, adesso non c’è nulla, non c’è specchio a cui chiedere cosa fare, non c’è una strada di casa da trovare, le tasche bucate, tutte le briciole mangiate dai piccioni. E poi c’è da trovare il sostituto di Dodo. Mentre Ikoné l’ha ritrovata la strada per tornare a casa? Non sottolineerò più che le punte non segnano, prima perché mi sembra non aver funzionato nemmeno come scaramanzia, e poi perché il “non ti fai mai sentire” non ha fatto mai venire voglia a nessuno.

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