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venerdì 22 settembre 2023

Tremenda alternanza


Dopo l’affinamento in barrique dei dubbi tremendi sulla religione di Beltran che gli vieterebbe di entrare in area di rigore, e quelli sulla data di nascita di Nzola, l’unica certezza della serata rimane l’infortunio di Nico. Se davvero la civiltà è cresciuta tra il Tigri e l’Eufrate, allora ci deve essere stato per forza un girone di Conference League nel quale non segnavano solo i centravanti delle squadre avversarie. Senza parlare del feng shui, l’arte cinese di allineare la palla sul palo interno e poi farla uscire per non rovinare del tutto la serata. Primo giorno d'autunno dove invece delle foglie cadono le palle. Il colpo di testa di Nzola è stato come se improvvisamente una donna con cui stai guardando una mostra di Artemisia Gentileschi infilasse le dita nel naso. La confusione in campo? Come quando ci sono troppo solfiti nel vino. La partita col Genk ci ha detto che non è più prevista la felicità se non solo nelle pubblicità. Se dovessero punirci ulteriormente, dopo averci fatto nascere Viola non ci rimarrebbe che l’impossibilità di morire per continuare a vedere l’alternanza tra Cabral, Jovic, Beltran e Nzola. Perché non è un periodo della vita ma è proprio la vita. Pensieri, parole, opere e strafalcioni offensivi. Oppure sarà semplicemente che l’impressionante aumento di chi si spaccia per attaccante ha generato un impressionante aumento dello spaccio di stupefacenti dovuto a un crescente bisogno di evadere da tutto questo millantato credito sotto porta.

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