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mercoledì 3 giugno 2020

L'unico rammarico


A proposito degli arancioni non intesi come Cruijff e compagni ero rimasto al movimento di Osho Rajneesh. Vivo sempre troppo nel mio mondo, mi ci vorrebbe una voce fuori campo che mi raccontasse la realtà, meglio se la voce di Zangrillo. E dire che non sono infiacchito nemmeno dal burraco. Sono così di mio, faccio parte di quella gente comune che non si sente provincia. Che non vorrebbe aprire i suoi confini. Scaricato “Immuni”, quasi subito mi ha segnalato di essere entrato in contatto con una persona astemia. Così mi sono asserragliato in autoisolamento dallo Zanobini in via Sant’Antonino. Il Bambi che invece è innamorato della Repubblica mi diceva che ieri ha avuto tutto il giorno le fanfare nello stomaco. L’unico rammarico di questi miei 58 molto poco brizzolati per mancanza di materia prima, è che non me la sento di comprarmi anche la moto, usata ma tenuta bene. Rimane intatta almeno la speranza di capire il prossimo, soprattutto di capire cosa si dicono quelli che stanno zitti. Un mio cruccio. Alcuni di loro li immagino sereni come una medusa che è priva di sistema nervoso. O forse mi faccio solo dei film che poi vanno a finire su Cine34 e che voi non guarderete mai. Mi giunge voce che abbiano rimpicciolito tutti i gelati confezionati, ragguagliatemi in merito, perché se non fosse una fake scenderemo in piazza come in America contro quei bastardi. Il Bambi che il 23 maggio non ha potuto celebrare la ricorrenza del rogo in piazza Signoria perché gli bruciava lo stomaco ha manifestato il desiderio di una cena romantica al lume della città che brucia. Secondo un amico complottista di via Senese ci avrebbero chiusi tutti in casa con la complicità dei virologi e ora simulando addirittura la guerra civile negli States solo per far saltare il tour di Ultimo. Malgrado tutto ciò mi ricorderò del lockdown come di un isolamento capace di farmi diventare amico stretto dell'alba.

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