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sabato 27 giugno 2020

Processo decisionale



Non voglio pensare ad una coincidenza in cui crede solo il Bambi in chiara crisi di astinenza, teme cioè che il primo anno di presidenza Commisso potrebbe essere ricordato con la retrocessione così come questo governo nel bel mezzo della peggior crisi economica del dopoguerra sarà ricordato per aver prodotto il bonus monopattini. Mi consolo in questi giorni con l’intensa attività sessuale, e per attività sessuale intendo accendere e spegnere il ventilatore. Ora però mi concentro perché in questo fine settimane devo decidere qual è la priorità tra il punto salvezza contro la Lazio e la caccia al focolaio. Di sicuro una scelta l’ho già fatta quando ho deciso che se ha i tacchi ma la camminata è incerta non se lo merita che mi volti a guardarle il culo. Rimane invece l’eterna lotta tra la meraviglia della pizza e quella del pizzo che fa venire un’altra acquolina in bocca. Non mi nascondo dietro a un dito, ma neanche un albero è sufficiente, quando confesso di fare certi discorsi perché ho scelto Morelli come psicoterapeuta. Anche se devo riconoscergli di avermi aiutato molto a non scaricare tutte le responsabilità sul caldo. Vado a nuotare oggi e domani perché finché sono in vasca evito di sabotare i miei piani. Poi una volta fuori c’è sempre il vino. A volte nemmeno si immagina tutto il processo decisionale che c’è dietro la scelta di lasciare le cose come stanno. Ed è per questo che oggi continuerò a tifare Fiorentina.

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