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giovedì 15 ottobre 2015

"Rita ti giuro che non sono a Casablanca"

Vedo che non fate proprio niente per crederci almeno un po’. Apprezzo di più lo sforzo di alcuni leggings. Tanto la prossima vita non mi fregate più. Non scriverò in nessun blog, e farò il venditore di piedistalli per sognatori terra terra. Non mi voglio più arrabbiare. Faccio come quando sono andato in banca per incazzarmi, ma l'impiegata aveva le poppe grosse come la Beatrice, e quindi niente, rimango loro cliente. E forse sono tutte quelle sfumature di grigio che vi hanno fatto male. Chissà. So benissimo che fine farò con voi, non a caso mi ha sempre affascinato la metafora del salmone che contro tutto e tutti risale la corrente per poi diventare sashimi negli “All you can eat”. Ormai mi considerate come lo scemo del villaggio, un sorta di gambero che nuota in avanti. Pazienza. Basta non parlare più di Fiorentina per andare d’accordo, tanto la pensiamo in maniera troppo diversa. Possiamo parlare di frac per esempio, ho visto che ieri in mancanza degli errori grossolani di Cogngini rilevati puntualmente nella campagna acquisti, siete finiti a parare di quello. E siccome ieri compiva gli anni Roger Moore, lui sì che è uno dei pochi al mondo in grado di indossarlo. E già vi vedo che Sean Connery è meglio perché non è marchigiano. Vabbè, siete più contraddittori del futuro anteriore. Menomale che non ho nessun bisogno del vostro supporto psicologico, ci credo e basta, senza cercare adesioni. Chi fa da sé fa per tre, tre sono infatti i decimi di vista che ho perso. Come tre saranno gli scudetti. Purtroppo vi siete lasciati condizionare dalle esternazioni irresponsabili del Presidente degli Alcolisti Anonimi, che ha dichiarato di vedere il bicchiere vuoto. Poi mi telefona la Rita tutta agitata, e mi dice che dalla finestra ha visto gente con parrucche finte e nasi da pagliaccio affiggere uno striscione sotto casa. C’è scritto: “Pollock sei solo una donna se credi nello scudetto, hai questa mania di illuderti che esistano cose che in realtà non ci sono. Leggi tra le righe robe che mai riflettono la realtà”. E allora ha preteso che le indicassi il numero di un telefono fisso per verificare che fossi davvero in Calabria. Aveva paura di una fuga a Casablanca. Gli ho spiegato che è solo gente che non riesce a lasciarsi andare. Gli ho fatto l’esempio della sorella di Furio. Sono come la Francesca. Quando la incontro e la saluto, per darmi un abbraccio, prima mi chiede se lo voglio piccolo, medio o grande. Non stacca proprio mai con la mente, allora le faccio un sorriso affettuoso, e poi aggiungo “Lavori sempre da McDonald's eh?”. Comunque dopo questo, mi sono rimasti ancora da sparare gli editoriali di venerdì, sabato e domenica, poi vediamo se mi sparo. Intanto ho trovato un rimedio per le vostre fissazioni. Quando siete in bagno non importa più che scrivete commenti contro Cognigni. Ecco una valida alternativa a soli € 10,99.

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