Ci sono due aspetti che in questo momento rivalutano l’essere tifosi Viola. Tema discusso nel convegno a cui ho partecipato con orgoglio all’interno del Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di Milano. Sede scelta perché Milan e Inter, già battute, sono la testimonianza in tempo reale della rivalutazione in corso. Partendo dal genio delle persone che hanno caratterizzato la storia dell’umanità e che hanno una matrice in comune. Da Leonardo da Vinci a De Rossi, fino a Della Valle. Diviso in due sessioni, il convegno si è sviluppato il giovedì evidenziando come le ultime vicissitudini della squadra Viola abbiano fatto scalare molte posizioni ai suoi tifosi, rivalutandone l’aspetto dell’approccio pessimistico in relazione alla propria passione. Grazie alla competenza di Cognigni, e alla magnificenza in autofinanziamento dei Della Valle, oggi il tifoso Viola non è più il pessimista storico di riferimento. E’ stato fortunatamente scavalcato non solo dal Leopardi, ma ultimamente anche da Mastrota, che tende a vendere il materasso singolo garantito per 20 anni. Per quanto riguarda i cambiamenti positivi dell’approccio del tifoso Viola sotto la gestione Della Valle, in questo primo giorno di lavori, c’è stata la preziosa testimonianza di una famiglia di Peretola. Le influenze positive di tale gestione sull’umore della famiglia media, hanno di fatto generato il primo miracolo di settore. E’ successo dopo la conquista del primo posto in classifica, e catalogato dagli esperti come primo caso di miraggio della passione. Finita cioè la Domenica Sportiva, l’eccitazione da primato ha portato il figlio unico della coppia in questione, a vedere i fuochi d’artificio. Mentre invece era solo il padre che si stava levando il pile. La seconda sessione del venerdì si è sviluppata sottolineando come certe caratteristiche un tempo percepite come negative, si rivelino oggi grazie ai Della Valle, piene invece di valori importantissimi. E allo stesso tempo come l’architettura dirigenziale nasconda dietro allo sviluppo di nuove cariche, una semplicità, che se spiegata con una corretta comunicazione e chiarezza, tranquillizza molto la tifoseria. Partendo proprio da questo aspetto il venerdì mattina si è sviluppato spiegando come le migliaia di cariche all’interno della società, dal Club Manager in poi, siano in realtà state lette con troppa apprensione dal tifo Viola, legato a figure più rinascimentali e tranquillizzanti come il magazziniere. Per dimostrare che in Fiorentina le cariche sono distribuite rispettando la memoria storica dei propri tifosi, è stato intervistato un operatore di un’altra società che invece non tiene affatto conto del valore delle proprie radici. Ha preso la parola il Responsible Management Of Direct Producers Of Wool, che un tempo altro non era che colui che pascolava le pecore. Il convegno si è chiuso in un’apoteosi di sciarpe Viola, e al coro “Salutate la capolista”, quando si sono dimostrati i vantaggi del vincere poco. Una tipica famiglia fiorentina ha testimoniato la propria esperienza esaltando questo aspetto. L’intervento è servito a far capire meglio questo concetto, ed ha chiuso i lavori con parole di grande speranza. Liberati dal pessimismo, i giovani Viola (quelli presenti avevano infatti più lentiggini che trofei vinti) vivono oggi con la consapevolezza di invecchiare avendo la fortuna di guardare lo stesso cantiere della tramvia che guardava il loro bisnonno.
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