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giovedì 29 ottobre 2015

Come rigate dritto voi non ce n'è

Calendario del prossimo turno alla mano, vittoria col Verona in tasca, si potrebbe proprio ritornare lassù. Per uno scudetto alternativo come fu quello che vinsero proprio quegli scaligeri che abbiamo battuto ieri con facilità. E come alternativa era anche la Sandra quando stava col Bambi. A volte la dava a lui e altre al suo ex. Sulla partita c’è poco da dire, per la pochezza di un Verona decimato, per la grandezza della Viola, per un autogol che spiana la strada, mi sembra insomma più intrigante sottolineare le sconfitte subite da Juve e Lazio. A Mormanno che è noto covo bianconero, la delusione è stata atroce. La stessa che può provare un qualsiasi uomo che sente il rumore di un oggetto vibrante e trova la donna a lavarsi i denti con lo spazzolino elettrico. Domani quando passo dal varco sei (6) dove c’è quel gobbaccio di Mottafollone, insieme al pass gli allungo anche un pizzino tipico della zona, ma con su scritto “Vi meritate solo donne coi gambaletti”. Se poi anche oggi avete la malaugurata intenzione di smorzare i miei entusiasmi parlandomi male di Kalinic, oppure cercando di rendermi triste perché per voi  si è aperto ufficialmente il periodo in cui la notte fonda la chiamate "Pomeriggio", vi rispondo per le rime ammonendovi che quando finirà questa bolla mediatica delle carni rosse, dovrete tornare ad occuparvi dei problemi veri della gente, tipo la micosi delle unghie. Il Verona picchia, ma la Fiorentina fa un gol per tempo, è accorta, non bellissima, però con un Pepito in crescita, che si accende e manda in gol Kalinic con un delizioso assist. Tre (3) punti basilari, Verona disperato, pioggia battente e nuovo ficcante striscione del Marasma che recita: “Ma Vittorio Alfieri camminava solo in diagonale?”. Con questi ventuno (21) punti in saccoccia mi aspetterei che dopo aver parlato male del mercato, adesso diciate anche qualcosa riguardo ai prossimi Babbi Natale appesi ai balconi. Mentre il alto negativo della serata rimane senz’altro l’infortunio di Astori, intendiamoci, non c’è stata una manovra eccessivamente brillante, e i maggiori pericoli sono arrivati grazie ai cross tagliati e tesi di Pasqual, in compenso è arrivata la settima vittoria su dieci (10). Kalinic sacrificato da trequartista ma comunque decisivo, nell’azione da gol inizia l’azione aprendo per Rossi e poi si fa trovare pronto a chiudere in rete. Migliore lui, peggiore Blasci. Siccome sono stato emarginato nel mio stesso blog solo perché la penso diversamente circa la lotta al vertice, e così come l’OMS mette in guardia circa l’uso delle carni rosse, io dico che sarà un campionato di sorpassi e quindi è probabile l’aumento del rischio infarti. Suggerisco quindi di mettere al bando le ventenni in minigonna. Senza nominare parole a voi troppo sgradite, io intanto metto la freccia. Che significa avvertirvi di un cambio di direzione, azione spesso usata nei sorpassi. Lo so che voi andate dritti per la vostra strada, e che anzi oggi con la prudenza che vi ha sempre contraddistinti mi svelerete proprio il segreto per rigare dritto. Vi anticipo. Il segreto è quello di poggiare un chiodo sulla portiera, applicare una certa pressione con mano ferma e passeggiare con naturalezza. La macchina è quella di Cognigni.





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