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lunedì 7 novembre 2022

Pecco e la Samp a picco


Seconda vittoria consecutiva in trasferta, quarta con la coppa, convincente, con la solita mancanza di cattiveria sotto porta, e di centravanti. Bene Kouame, bene Bonaventura malgrado il campo scivoloso e lo scivolo per la pensione. Fiammate di Ikoné, Jovic fantasma del palco oscenico, Cabral più mobile, ma essere più mobile di una cassapanca non è grande titolo di merito. Sciagurata occasione buttata via dal duo Ikoné-Kouame che fa rima ma non gol. Sciagurata, ancora, la gestione del VAR. Ieri vi ho chiesto invano chi sono i reggitori di ombrelli, dopo la partita ho capito che uno di loro è sicuramente Jovic. Quando ho visto sbagliare quel gol ho avuto l’impressione di aver già vissuto quell’istante, si chiama déjà vu, che in francese vuol dire “sono stati i peperoni”, ma non avevo mangiato i peperoni. Forse è stata la maionese che viene dal latino “ad maiora” e che gli antichi romani esclamavano quando i valori delle analisi erano alti dopo un derby perso. Vedere tutti quei gol sbagliati quest’anno, mi era capitato solo tanti anni fa di rientro da un rave. Naturalmente sono contento, sono comunque un bel vedere quei due palloni in rete. In merito alla giornata più in generale che ci ha visti risalire di qualche posizione, penso a Maldini, che ieri di ritorno a casa, avrà trovato la serratura cambiata. Fortunati nell’azione in cui Terracciano è uscito e poi è rientrato prendendo la palla con le mani a cavallo dell’area di rigore, mi è capitato di vedere il fermo immagine sul quale è stata presa la decisione di non espellere il portiere: la palla è più fuori che dentro, ma non totalmente fuori. Un quasi suicidio che avrebbe rovinato la partita insomma. Per ultimo un plauso va a Pecco Bagnaia che ha fatto più di Valentino, ha vinto con la Ducati e pagato le tasse.

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