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martedì 29 novembre 2022

La via di mezzo


La discussione sulla propensione al tuffo da parte di Nico, che di conseguenza innesca il dibattito tra chi sostiene che è più simulatore e chi invece che è più soggetto a subire falli per tipologia di movimenti, mi ricorda tanto quei divorzi dove lei va a trombare con un altro, ma solo perché lui la trascurava, che insomma non si capisce quanto lei sia puttana o lui trascuratore. O anche la Santanché quando assicura che il fango non rovinerà la stagione turistica è come il sindaco di Amity (film Lo squalo) che invita a fare il bagno e a rilassarsi che è tutto ok. Oggi vi voglio presentare il salumiere (in foto) che mi procura il salame del Chini (Gaiole in Chianti). Perché mi spingo fino al punto di mettere in atto iniziative private di questo tipo? Non seguendo il Mondiale ho difficoltà ad attirare la vostra attenzione con argomenti che non siano quelli attinenti alla manifestazione, quindi la necessità di tirare fuori storie di vita che possano in qualche modo distrarre dal Mondiale di Jovic. Oggi vi racconto di quando il Pizzichi è stato primo ballerino dell'Opéra di Parigi e conobbe la dura realtà della pressione psicologica degenerata poi in disordine alimentare. Volevano che perdesse 25 chili, a volte riusciva persino a digiunare, ma ne perse solo 3. L’alternanza “digiuno/baguette con il lampredotto” non funzionò mai. Poi si fidanzò con una pornodiva, fu un'epoca d’oro, fino a quando lei non cominciò a portarsi il lavoro a casa. Mentre a quelli di una certa parte di Livorno il lunedì rallegra, rivedono le colleghe maiale e la barista argentina supersexy dal culo di marmo. Non guardo il Mondiale perché sono disincantato a tal punto da non aver nemmeno più bisogno di affetto, ma di affettato. Tutto comincia sempre o in un giorno grigio e ventoso oppure in un giorno torrido di piena estate; la via di mezzo esiste solo per un editoriale squallido.

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