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sabato 26 novembre 2022

Indò tu vai le son zuppe di cipolle


Ieri mi hanno portato la fibra in casa (Sky Wifi), due napoletani di Open Fiber che hanno terminato l’intervento esclamando “ è na bbomba signò”, la Rita gli ha fatto il caffè e se ne sono andati. Sti napoletani sembrano quasi tedeschi, sempre a intercalare ja, ja, jamme bell, ja strunz! Adesso la connessione mi permetterà di svariare tra partite, serie tv e gaming, probabilmente avrò materiale sufficiente per fare un’analisi su quando gli chef stavano in cucina e non rubavano il mestiere ai presentatori, opinionisti e intrattenitori tv. Serie tv che sempre più mi fanno esclamare “è una bella storia”, poi “che razza di sonno mi è venuto”, e infine “non ci ho capito una sega”. Domani zuppa di cipolle con accenno alla pittura olandese. Non solo cucina informale. Forse sarà perché mi alleno troppo, ma essere giovani è stato molto stancante, mi capitasse adesso non ne avrei la forza, mentre il Bambi sostiene che i veri ribelli fanno l’orto in inverno. Così come alla fine un po’ l’ho capito Joe Barone, poi ho smesso. Il matrimonio tra la zuppa di cipolle e il Salice Salentino Riserva mi ha fatto riflettere sulle spose delle quali non si riesce a capire cosa guardare prima del fatidico “Si”. Lei non si può guardare, le sue poppe non si possono guardare, il suo culo non si può guardare, le sue cosce nemmeno, in pratica non ci rimane che guardare il suo babbo. E a proposito di guardare, del Mondiale niente, non ho ancora visto una sola immagine. Del mondo ho capito questo, ci si guarda negli occhi, e nel buio si accende una piccola luce. E' il Bambi che si fuma una canna.

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