La mancanza di un terzino destro per più di cinque sezioni di calciomercato diventa una tradizione come la schiacciata alla fiorentina o il pan di ramerino. Così come lo sbarco degli asiatici nel calcio italiano ha cambiato i modi di dire, ieri passando dal porcellino ho visto uno di quelli che portano via i banchi del mercato, che rallentato da una mandria di cinesi, gli ha vociato di andarsene a comprare il Milan. Intanto mi scrivono tante donne mature che mi allegano foto enigmatiche e che vogliono editoriali più eccitanti in cambio di sesso. Non gestisco il blog per questo. Le cerco più giovani. Scrivo editoriali fondamentalmente solo per confutare la tesi di chi sostiene che è sempre colpa dei Della Valle, e se proprio devo notificare loro delle colpe allora esigo in cambio che dopo i 75 anni la patente venga tolta anche a chi gliela rinnova. Quando dico che non me ne frega niente se non è arrivato Mammana, è perché ci sono le fragole, a breve ciliegie e pesche, ma cosa me ne faccio dell’uva? Come ho fatto a superare il dolore di un affare sfumato quando invece sembrava concluso? Grazie a mia madre che mi ha allenato al dolore sin da quando mi toglieva i denti attaccando il filo alla porta. E puntare sempre il dito verso i Della Valle mi costringe a prendere atto che sono dita rubate alle caccole del naso quando il semaforo si fa rosso. Sono molti mesi che ormai non apro più un sito Viola, non sento radio locali e non guardo trasmissioni televisive. L’unico di cui mi fido perché ha informazioni concrete è il barista di piazza San Felice, una sorta di Bucchioni che in più fa anche cappuccini. Tornando invece alle cose di tutti i giorni stamani mi sono lavato la faccia, poi mi sono guardato allo specchio e mi sono accorto di aver bisogno anche di stirarla un po’. Cassonetti interrati, raccolta differenziata, alla fine er Monnezza non ce l’ha fatta. Salutatemi erca.
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