.

.

lunedì 13 marzo 2017

I lati oscuri del tifo



Una vittoria tecnicamente striminzita in mezzo all’abulia dalla quale si salva solo Chiesa. Ma da festeggiare lo stesso. Mosci e poco lucidi. Confusi e felici. Però. Irreale il clima nel quale si è svolta la partita dopo la presentazione del nuovo stadio. Un lampo di Kalinic (13 in campionato e 18 in stagione) toglie le ragnatele dalla partita da dimenticare e strozza la contestazione in gola ai maldisposti. Una vittoria che mancava da un mese va festeggiata almeno con un sorriso. E a questo punto della stagione non capisco chi discrimina Sousa per aver tolto Bernardeschi all’80°, le persone si discriminano tra chi usa il guanciale per la carbonara e chi no. Non sono più tipo da contestazioni ormai, andrei in discoteca se solo aprisse alle 19, chiudesse alle 22, servisse le tisane e mettesse musica in sottofondo. Scusatemi se non contesto e se non riesco ad essere triste per un pareggio sfumato nei minuti di recupero. Il fatto che Andrea Della Valle sia andato via alla fine del primo tempo come faceva Boniperti è sintomatico di una certa deriva a strisce tipica di noi che godiamo anche delle vittorie Viola rubate, oltre naturalmente delle sconfitte giallorosse. A me comunque la vittoria piace sempre, anche se un po’ dimessa come questa, sgangherata, depressa, penso che c’è di peggio; tipo una moglie e sua sorella al telefono che si raccontano le lavatrici che fanno. La vita è tutto un brivido che vola via al secondo minuto di recupero. Ieri mi si contestava la gioia per le sconfitte della Roma oggi mi si contesterà la gioia per una vittoria della Fiorentina, immeritata quanto si vuole, racimolata proprio alla fine, ma sempre vittoria. A me la Fiorentina che vince fa sgranare gli occhi, sempre, conservate i vostri lati oscuri per chi sa chiudere gli occhi. Anche davanti a una vittoria Viola.

Nessun commento:

Posta un commento