Voi non ci crederete forse perché venite dal Salviatino o dalle Cure, ma la poesia l’abbiamo inventata noi poveri di San Frediano per trombare gratis. Noi della riva sinistra crediamo nell’amore eterno e in qualsiasi altra cosa possa convincere una donna a darcela. Se c’è bisogno crediamo anche a un terzino destro. Ho sempre amato la rima baciata con la lingua. E finalmente l’equinozio di Primavera ci regala 12 ore per dire male in quartine dei Della Valle e 12 ore per dire male in sestine di Tomovic. Noi Diladdarno siamo poeti ma non ingenui, le difficoltà di una vita senza scudetti e senza rigori regalati ci hanno fatto crescere più in fretta, non abbiamo mai creduto all’acquisto di Mammana e neanche che le donne di quelli della riva destra, quando fanno sesso vengano veramente. L’Oltrarno per Primavera si veste a cipolla mentre il resto della città si veste a fava. Noi quando saliamo in autobus tendiamo a toccare il culo di quella davanti, non per sentire se è sodo, è solo un modo per accelerare il posizionamento corretto, per evitare cioè quello che invece succede di là dal Ponte alla Carraia dove alle persone servono anni per imparare a trovare il loro posto bloccando la fila. Difetti ne abbiamo, eccome. Amiamo la Fiorentina a prescindere da chi è in campo, in panchina o in tribuna, e poi ci laviamo poco (mia madre mi pagava per farmi fare la doccia). Diladdarno anche le statue sono allergiche all’acqua. Col vino invece nessun problema.
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