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domenica 12 marzo 2017

Gli appuntamenti importanti



Ieri il Bambi era talmente depresso dalla presentazione del nuovo stadio (per lui sono solo parole) che ha definito la vita quella cosa che ti tira una cannonata sul braccio da un metro di distanza e poi ti fischia rigore contro. Come siamo diversi! A me ha messo di buon umore, insomma, a lui piacciono le fragole con la panna, io preferisco le poppe. E poi se si vuole praticare tifo cieco, oppure tifo contro, allora la partita di Torino si racconta meglio con le parole di Peppino Prisco: “Se stringo la mano a un milanista mi lavo le mani, se stringo la mano a uno juventino mi conto le dita”. Tornando a quanto siamo diversi nell’interpretazione di un fallo di gioco, di una presentazione di uno stadio, nell’apprezzamento di una formazione che vede Saponara insieme a Chiesa e Bernardeschi, bisogna rallegrarsene, non dispiacersene. Anche agli alieni non piace la passera altrimenti vedremo gli UFO tutti i giorni, ed è un bene. C’è chi le persone le giudica dall’aspetto, quando nel caso dei Della Valle c’è a chi basta giudicarli dalle scarpe. Su questo ho un aneddoto che meglio di tutti racconta come il fiorentino guardi a certe cose, chi è nato in “buca” sa che quando c’era ancora l’Autoin (centro Porsche) ed eravamo ragazzi capitava dopo cena di andare a sognare davanti alle sue vetrine illuminate, crescendo ho avuto modo di conoscere sia il vecchio proprietario che il venditore storico (con l’arrivo dei primi cellulari si fece dare un numero con il 911), insomma il vecchio faceva selezione e quando entrava qualcuno a chiedere informazioni capitava che andasse dal venditore e gli sussurrasse nell’orecchio “mandalo via, mandalo via, guarda che scarpe!!”. Certo, ci sono cose meno comprensibili di un paio di scarpe, e non intendo solo Zarate prima punta a Genova (voler trasformare un ottovolante in un novevolante), una volta feci la corte a una ragazza e poi mollai perché lei non si concedeva proprio. La incontrai molto tempo dopo e mentre ridevo nel ricordare quel mio goffo tentativo, lei mi rivelò che di goffo ci fu solo la mancata interpretazione di quello che invece era un “SI”. Ero stato uno stupido perché lei si era arresa, ero stato io a non accorgermi che stava sventolando le mutandine bianche. Così come non capisco le mosse di Sousa, anche se probabilmente ha ragione lui, oggi basterebbe perdere con il Cagliari per avere la Samp a un solo punto. Ce la faremo? Di solito sbagliamo sempre gli appuntamenti importanti.

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