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domenica 26 marzo 2017

Pensate alla moka da due


Butterò questo mio enorme rammarico per il mancato arrivo di Mammana tra le stelle un giorno, giuro che lo farò, e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò. Non è solo per questo ultimo concetto, ormai da tempo so che molti di voi non si spiegano del perché scrivo certi editoriali. Sono solo previdente. Se un giorno dovessi trovarmi di fronte a un giudice, su questo blog troverebbe le prove della mia infermità mentale. Mi ci troverò, si, e mi riferisco a quando presto la macchina e mi cambiano la stazione radio. Oggi ho sfruttato il cambio dell’ora legale per cominciare a recriminare un’ora prima su certe carenze difensive. Ho occhiaie solo per il terzino destro insomma. Anche se mi hanno sempre insegnato a non credere a tutto ciò che vedo, manca davvero il terzino destro? Perché anche il sale è uguale allo zucchero. Così come il mondo è davvero brutto come qualcuno vuole farci apparire? E non mi riferisco solo al fatto che esiste la Juve, i Della Valle, Diks, le persone tendono sempre più a stare chiuse in case, terrorizzate per quello che succede là fuori, quando invece dovremo uscire fregandocene delle previsioni meteo. Là fuori si possono formare coppie memorabili, non solo difensive o cinematografiche, ma nella vita stessa. Se non ci fosse stato un là fuori e fossimo rimasti chiusi ad aspettare il nuovo terzino destro non si sarebbero mai incontrati Frizzi e Rita Dalla Chiesa, Cecchi Gori e la Marini, Fiorello e Anna Falchi, la Clerici e Giletti, Sgarbi e la Casalegno, Mastrota e la Estrada, Laura Freddi e Paolo Bonolis, Ramazzotti e la Hunziker, Venier-Arbore, Barale-Sperti, Ventura-Bettarini. Non pensate più alla difesa ma al fatto che la moka da due è un inno all’intimità, che poi vi può succedere come a me che ieri la Rita mi ha dato ragione e oggi posso ritirarmi, così, all’apice del successo.

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