Si sta così, in gelida attesa, come i merluzzi e i filetti di platessa al banco dei surgelati di Iliopesca, in attesa almeno della partita di Coppa Italia contro il Chievo. Mentre tulle le altre vincono, anche se a fatica ma vincono. Questa mancanza prolungata di Fiorentina oltre il lecito mi lacera dentro, esco di casa e ho la sensazione di essere spettinato, un po’ come chi ha subito un’amputazione e soffre della sindrome dell’arto fantasma. Dovrei cambiare strategia e mostrare disinteresse per quello che voglio veramente; una partita della Fiorentina di campionato. Il Bambi sta peggio di me, è così sfavato dopo aver saputo del rinvio che ha fatto tirare su un muro di cartongesso perché non aveva voglia nemmeno di disfare l’albero di Natale. Abbiamo comunque provato a reagire e dopo aver trovato un briciolo di forza di volontà siamo riusciti a definire quella del Crotone la maglia più brutta del campionato. Siamo angosciati perché non riusciamo a gestire la crisi di astinenza, ma siamo molto preoccupati anche per Pepe Reina, speriamo che si sia ripreso dopo il fallaccio di Silvestre. Più passa il tempo e più non mi capacito di come malgrado l’effetto serra ci venga rinviata una partita per neve in una città di mare. L’unico vantaggio è che aumenti ancora il freddo fino a - 18 così almeno potrò sfidare Rocco Siffredi. E Per fortuna c’è Papa Francesco che mette a disposizione le auto del Vaticano per i clochard, mentre con il vescovo Betori il Bambi deve lavorare 72 mesi per una Panda. Della giornata di campionato da vedovo salvo solo l’elegante sfogo del presidente della Samp che dopo l’arbitraggio di Di Bello ha cambiato lo stile di vita raccontando che quando passeggia ha imparato a non guardare per terra ma a guardarsi intorno, perché sono cambiati gli usi e i costumi del vivere il calcio, le merde insomma non le pesta più ma le incontra.
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