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mercoledì 4 gennaio 2017

Il ritorno di Antognoni


Siamo appesi come salami alle notizie che ci vengono propinate da persone definite “esperti di mercato”, e fidarsi di una categoria così poco credibile e per di più autoreferenziale mi riporta alla mente la saggezza di una mamma molto illuminata, quella della Beatrice quando la metteva in guardia da chi la guardava negli occhi anche dopo essersi tolta il reggiseno. Io invece le piacevo proprio perché autoreferenziale, infatti le avevo millantato fin da subito che riuscivo a leggere il futuro dal capezzolo della figlia. Come non c’è da fidarsi di quei tifosi che preferiscono andare ai saldi di Zara invece che all’allenamento a porte aperte sostenendo che Zara apre prima. Da Zara poi si spende meno che da Zaza. Come non è possibile fidarsi del Marasma che spende il primo striscione dell’anno per scrivere “Bello il 2017 ma non ci vivrei”. Figuriamoci se c’è da fidarsi, notizia di oggi uscita dalla biografia “Solo all’interno del Collettivo”, di un membro dello storico club Viola, emarginato perché scoperto mentre trombava su una panchina di Gubbio invece di spalare la neve. Insomma non c’è da fidarsi nemmeno di chi guarda cuocere le lasagne in forno invece di guardare, rapito, uno dei video di regime pubblicati su Violachannel. Tantomeno c’è da fidarsi di chi non è antidellavalliano e nemmeno leccavalle, forse i più pericolosi, perché sono quelli che non si schierano ma sperano che bianchi, neri, cristiani, musulmani, gay ed etero, tutti insieme, la smettano di rompere i coglioni con ‘sta storia che Antognoni è tornato alla Fiorentina solo per servire il catering alle inaugurazioni dei negozi Tod’s. Perché la sfiducia in casa Viola per il ritorno di Antognoni ha già portato a fenomeni d’irritazione di massa  tali che è dovuta intervenire l’Associazione Medici Dentisti con un bollettino di allerta dove si ufficializzava che in molti hanno iniziato l’anno dicendosi “che cazzo vuoi” mentre si lavavano i denti.  A me bastano e avanzano le motivazioni della società che dimostra, al contrario di quanto gli si addebita, di essere stata accorta e previdente ancora più di Sousa a Genova. Lo si evince dal comunicato ufficiale nel quale insieme al bentornato a casa dichiara che Antognoni non è stato tenuto fuori 15 anni per motivi tecnici, ma solo per evitare un infortunio muscolare. Turn over insomma.

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