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venerdì 15 luglio 2022

Quando la Salma non è in senso negativo


Studio Aperto ha detto di non uscire dal preliminare di Conference League nelle ore più calde, e al primo affaticamento muscolare a Moena ormai diventato una tradizione folkloristica ci abbinerei una sagra. Parlando invece di fronde, se Jovic fa ombra a qualcuno, quel qualcuno, allora, dovrebbe solo ringraziarlo perché così risparmia anche l’ombrellone. Ieri l’altro il caos voli in tutta Europa ha impedito a Dodo di raggiungere i compagni, ieri è toccato a Mattarella bloccato mentre provava a scappare all’alba. Chissà, magari Ramadani è disponibile pure come Premier, mentre la novità più saliente per la prossima stagione non è tanto l’arbitro che parlerà al 90° minuto, ma piuttosto l’arbitro che punisce severamente la simulazione, e per simulazione si intende quando il giocatore si dimostra falso magro. Intanto non penso alla Conference, anzi, penso alla Coppa del Nonno che almeno mi riporta indietro di 40 anni, invece che incontro alla quarta dose. Mentre la Conference mi ricorda la vittoria giallorossa. Poi vi vedo tutti concentrati a disquisire sulle qualità di Jovetic, a confrontarvi anche aspramente su tale scommessa, su Barone, sulla società che fa finanza piuttosto che calcio, su Commisso, tutti bravi insomma finché Salma Hayek non inizia a danzare, dall’alba al tramonto. E perché secondo voi in questi giorni avrei parlato di certe "ciccie", non per fare polemiche gratuite, ma perché ho fatto parte di quei bambini che Tornatore ha raccontato benissimo in uno dei suoi film, che appena le donne impastavano il pane, era lì sempre pronto a fissare le loro poppe per ore come se quella carne fosse il luogo più inarrivabile del mondo. Morale della favola bisogna pensare talmente positivo su Jovic in modo che poi moriremo in maniera positiva.

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