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mercoledì 27 luglio 2022

Lo spicchio di pesca


Quanto ci manca la pioggia, anche fosse solo per dire “Piove Governo sfiduciato”. Ramadani o non Ramadani se mi chiedete di fare un nome oggi dico Hrundi Bakshy, anche se extra comunitario, forse l’interpretazione massima in Hollywood Party, che me lo ha fatto amare come Batistuta. Sì, c’è bisogno della pioggia, dei gol di Jovic, quelli di Cabral, degli esterni, e non ultimi quelli dei centrocampisti, ma un’altra cosa importante è che qualcuno, e non so bene chi, ci dia anche un po’ di contesto. Che cosa intendo per operazione Jovic riuscita? Diciamo come quando lo spicchio di pesca si separa perfettamente dal nocciolo. Vi chiedete dove voglio arrivare con questi editoriali sbilenchi? Premesso che scrivo ciò che scrivo perché non sopporto i cori russi, la musica finto rock, la new wave italiana, il free jazz punk inglese, neanche la nera africana, il mio obiettivo dichiarato è finire nel cruciverba della Settimana Enigmistica. Poi non vorrei sembrare un razzista ma dico che facciano gli anticicloni a casa loro. Questa crisi di governo mi ha ricordato l’insediamento di Obama, quando ci dicevamo che il mondo in quel preciso momento cambiava, meno male che in quel periodo ero spesso in galleria. Ora con Commisso dovrei aver trovato rifugio tra Genova e Alessandria. Infatti ero indeciso tra una frase poetica, il testo di una canzone di Joni Mitchell, un quadro di Hopper, ma cosa c’è di meglio se vuoi costruire il futuro secondo Rocco nostro? Il cemento non mente. E chiudo con l’inutilità di Kokorin, che come una cabrio non è utilizzabile in inverno e in estate. Perché un editoriale non è importante che racconti una storia vera, è importante che sia una bella storia, con colpi di scena, un po’ cinica e che lasci quello strano senso di incompiuto. Però con l’80% di umidità non so come lo percepite.

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