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mercoledì 30 giugno 2021

Il verbo principale


Se parlate di reazioni francesi lato Europeo sono costretto a ribattere che la direttrice del Louvre viene raccontata per i suoi vestiti, scarpe, capelli, non per la sua rinomata professionalità, racconti che mostrano lo specchio di redazioni di retrovia, esattamente come quelle che seguono i colori Viola. E poi non è tanto l’odio per i francesi che mi sorprende, quanto la simpatia per gli svizzeri. Nel frattempo il Bambi si concentra su cose molto più serie dello staff di Italiano o dell’Europeo, dopo aver visto Dark e la sua versione di macchina del tempo, vuole cogliere una finestra temporale di 33 anni in avanti per controllare se quando uno si mette a dieta, così come quando cerca di smettere di fumare, possa contare sulle salsicce elettroniche. Così come per la variante Delta ricominciano i lockdown malgrado i vaccini, così non appena comincerà il campionato sarà di nuovo il tempo di dare del ceppicone a qualcuno. Voi temete il Belgio, io l’insalata di riso. Potrei anche unirmi al coro di esultanza per le sconfitte altrui, ma il problema è che non me ne importa una sega. Adesso il verbo principale è refrigerare. Ieri sera sul tardi avevo voglia di qualcosa da stuzzicare ma in frigo non c’era niente, allora mi sono rannicchiato in posizione fetale, poi stamani quando la Rita e Tommaso mi hanno ritrovato mi hanno nutrito con del latte e qualche biscotto. E’ incredibile la quantità di cose che non riesco a sopportare del calcio in un giorno. E la vicenda allenatore in particolare mi sembra triste come una busta di ravioli. E’ incredibile, ma nel senso di non attendibile. I 32 minuti sono sempre lì, al sicuro, e nella vecchia scatola di latta dei biscotti tra le foto di famiglia ho ritrovato qualcosa che mi piace dell’Europeo. E’ lassù.

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