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giovedì 17 giugno 2021

Consapevolezza e preoccupazione


Meglio la degustazione di Novacella che depositare il contratto di Gattuso, mentre penso con aria sognante a un posto dove posso scrivere tutte le cazzate che mi passano per la testa. Perché sul blog non saprei cosa scrivere dell’Italia e poi c’è da finire la terza stagione di Ozark. Il Bambi invece è stato costretto a guardare la partita perché dopo 40 minuti di ricerche non è riuscito a ritrovare su Netflix la serie televisiva iniziata il giorno prima su Prime. E chissà se ritroverà mai Gattuso, Antognoni, Chiesa. Con Burdisso non so dove andremo a finire ma ci siamo già finiti. Ho avuto modo di verificare durante la degustazione (vince l’orange wine) che quando la gran passera indica la luna, lo stolto come me guarda le poppe. Di rimbalzo, così come per il malore di Eriksen, da un’amica di origini ebree ho saputo della partita tra Germania e Francia, mi ha raccontato che quando i tedeschi hanno urlato arrabbiati dalla panchina lei è scappata in soffitta. A questo punto della vicenda allenatore piuttosto che la clama manterrei più volentieri la felicità. Mentre per essere onesti fino in fondo sono meglio di così, sono peggio di così, per questo la gente che si sbaglia su di me ha sempre ragione. Al Bambi che mi vede in crisi da quando è arrivato Mendes, rispondo che sono triste per la morte di Achille e Patroclo (sperando che non rechi vantaggio a Pioli). Non mi sento di analizzare Europeo, mercato, Viola Park, Burdisso, Commisso che spasso, perché dopo la notizia del pescatore di aragoste finito in bocca alla balena e poi sputato, nonostante la consapevolezza dell’unicità e irripetibilità dell’accaduto, sono preoccupato come quando temevo che Chiesa finisse alla Juve, così ho avuto la premura di dire a Tommaso che deve stare attento quando va a pescare. Meglio il Game Boy.

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