La mia vita è come Sliding Doors, perdo a Torino e anche il treno, torno a casa e trovo la Rita che finisce le patatine che mi ero tenuto da parte per la sera. Poi amarezza su amarezza nel constatare il disagio di Einstein che s'è dovuto inventare una teoria rivoluzionaria per farsi dare del genio, quando oggi basta un metafora sulle omelette. Mi piacerebbe dire una cosa che vi lasci senza fiato, tipo “Blascihoschi” di padre polacco, e invece mi viene solo “Sacchetto di plastica”. E a proposito di treni e partite perse, questa mia è ovviamente solo una tristezza passeggera, alla prossima scende. Anche se non sempre le cose vanno come dovrebbero andarsene. E poi finiamola con questa ipocrisia di fine agosto, ieri è stato un lunedì amaro come può esserlo solo un lunedì 31 agosto, che io a questo punto chiamerei 0 settembre. E per essere sincero fino in fondo devo anche dire che il Mister avrebbe dovuto utilizzare una metafora più aderente al nostro vivere fiorentino, non dico fagioli all’uccelletto o minestra di pane, perché in molti casi un fiorentino l’omelette non l’ha mai mangiata. Mi sarei aspettato qualcosa del tipo “Ho voluto la bicicletta e ora pedalo. Però la volevo con il sellino”. E se l’estate è finita, il mio bicchiere mezzo pieno mi dice che almeno non ci saranno più gli spot con i rap di merda della Sammontana per almeno otto mesi. E poi la domenica di campionato ci dimostra che le sconfitte ci sono sempre state, così come le sagre medievali e le rievocazioni storiche dimostrano che la Coca-Cola e lo zucchero filato sono sempre esistiti. Adesso bisognerebbe ripartire dall’esonero di Montella fino alle omelette di Sousa, per capire che il problema è sempre quello di considerare più o meno adeguata la rosa messa a disposizione dalla società. Tema questo che da sempre divide i Della Valle e chi la pretende per garantire certi risultati. Così come divide i tifosi, tra quelli che in questo contraddittorio vedono un ridimensionamento, e quelli che lo considerano DNA della propria sana e robusta costituzione dei bilanci. Ma sono sempre gli allenatori quelli più sensibili a questo aspetto, c’è chi ama avere ampia scelta e chi invece sostiene che avere una rosa più ristretta faciliti il compito evitando i malumori degli esclusi, oltre ad evitare la possibilità di errore nella scelta. Possiamo riassumere il pensiero della società che teme la mala gestione dell’a rosa abbondante richiesta da allenatori ambiziosi e napoletani, evitando le omelette e citando invece i risultati di lunghi studi che sono stati pubblicati proprio ieri alle 23. Il pene medio è lungo 14 cm, la vagina media è profonda 18 cm, e così nel mondo c'è un eccesso di vagina inutilizzata.
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