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lunedì 7 settembre 2015

Nel carrello della spesa


Il lunedì mattina c’è bisogno di bere il caffè meno scuro della settimana, per questo lo macchio di ottimismo. E dico che basta poco a volte, non è necessario avere una villa ai Caraibi per essere felici, insomma. Ne basta una in Sardegna. Oppure anche una cosa più semplice, ma che cambierà subito aspetto alla vostra vita di tutti i giorni. La panciera. Anche se gli uomini che indossano la fascia modellante per tenere dentro la pancia li riconosci dalla gobba. E visto che sono a dispensare, vorrei suggerire a Cognigni il segreto per piacere di più, che è friggersi e poi cospargersi di maionese. L’economo è un uomo che risente della grande tradizione marchigiana a proposito di parsimonia. Perché la miglior forma di assistenza sociale sono giustappunto i pranzi della domenica delle nonne maceratesi che ti fanno risparmiare sul cibo fino al mercoledì. E’ da quei pranzi che Cogngini ha imparato che con un campagna acquisti si fanno tre campionati. Esorto chi è uscito amareggiato dal mercato, di prendere atto che la vita non è tutta rosa e fiori, può succedere che un anno la Fiore abbia la rosa corta. Che discorsi, anch’io vorrei sempre avere l’ispirazione, poi ci sono dei giorni che accade quello che in 30 anni non era mai successo. Come dice Pradè dopo la scottatura del caso Salah, non si finisce mai di imparare. L’altro giorno stavo per dedicare una poesia alla pioggia quando è arrivato il senegalese con gli ombrelli. E quando non posso essere ottimista perché dormo, allora faccio bei sogni, e sogno di spingere un carrello con dentro Scarlett Johansson, poi capisco che è un sogno perché il carrello va troppo dritto. Del resto la pedina degli scacchi che si muove solo in diagonale l'hanno chiamata "Alfiere" perché "İl carrello vecchio del supermercato” era troppo lungo. E non è neanche vero che non m’incazzo mai, sfatiamo anche questo mito, a quelli che mi dicono che sembro effeminato, per esempio, li prendo tutti a borsettate. Così come anch’io qualche volta vengo colto da un velo di tristezza. Non mi succede magari per le parole di Pradè, ma piuttosto quando penso che il cellulare non esisteva, il bar era il "quartier generale", ed era da lì che insieme si decideva la destinazione. Di sicuro tutto questo odio per i marchigiani non lo comprendo, mi sembrate un po’ come Salvini che ormai odia tutti i tipi di neri. Pure Neri Marcorè, Neri Parenti e i Neri per Caso. Il vostro desiderio è che la società ammetta di avere fatto degli errori, perché non avete problemi ad accettare un eventuale ridimensionamento, basta però che non cerchino di prendervi per il culo. Io questo l’ho capito e voglio rispettare la vostra natura. Il vostro desiderio di chiarezza. Allora vi dico che quando ero piccolo ho imbrogliato più volte a fare la conta.



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