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lunedì 28 settembre 2015

La super luna rossa, la super Fiorentina, e lo spicchio di limone

La dimensione della vittoria sull’Inter ricorda quella del cervello di Orrico. Una marmellata informe. E a persone sempre così alla disperata ricerca della visibilità perduta, segnalo che alla Lidl vendono le pettorine catarifrangenti a 2 euro e 99. Mentre a chi non l'aveva preso ancora in considerazione, oggi suggerisco d’iniziare a fare car shering sul mio carro tricolore, è proprio la giornata giusta, invece di prendere mezzi pubblici come l’autobus che fanno tanto ridimensionamento. Una tale dismissione che ieri vedeva a sedere nella panchina dell'autobus; Rossi, Babacar, Mario Suarez, Bernardeschi, e Mati Fernandez. E non cito Tomovic solo perché Ranocchia è molto meglio. Alla fine la partita ci ha detto che l’Inter è sembrata in forte stato confusionale, e la Fiorentina capolista dopo 16 anni (Sempre che non sia un sogno, e lo scoprirò solo stamani se la Rita non si chiamerà Scarlett). Mentre non vorremmo farci mancare in questo fine settembre dei nuovi striscioni appesi ai cancelli dello stadio, sempre così lucidi, gli unici in grado di spiegarci l’acquisto “Da pezzenti” di Kalinic, così come quello di Astori, di Kuba, del magnifico Badelj, del ritorno di Vecino. Mentre ci vorrà la brioche di Giorgio per consolarci dalla delusione di quel Suarez che era considerato invece l’acquisto meno pezzente di tutta la campagna acquisti. Speriamo solo che anche lui possa dimostrare al più presto il suo valore, così come molto importante sarebbe il recupero completo di Pepito. Anche a costo di mangiare tutte le brioches di Giorgio. In una giornata quasi perfetta dove non dimentico certo il fritto di pesce, peccato solo per quel gol subito, che un po’ è come lo spicchio di limone servito con la frittura. La giornata quasi perfetta di una squadra sfacciata, disinvolta come certe volte vorrei essere anch’io quando vado in farmacia a comprare la Preparazione H. Una giornata dalla quale Mancini esce scosso come un cavallo del Palio, e forse anche di più visto che ha continuato a considerare giusta la scelta di schierare la difesa a 3 anche dopo il tracollo della sua squadra. Evidentemente scosso perché alla Domenica Sportiva, dopo averne viste tante e tanti anni di km in giro con le sue squadre, si è dichiarato sicuro che Padre Pio ha anche una ditta di trasporti. E vicino alla mezzanotte è arrivato come un fulmine a ciel sereno il comunicato della Curva Fiesole: “Dopo questa grande vittoria abbiamo visto finalmente la luce in fondo al tunnel. Non era quello che pensavamo noi, ma solo una lucciola alla fine di una galleria durante un puttantour”. Non è mancata nemmeno l’immancabile richiesta di chiarezza da parte dei giornalisti fiorentini nel ventre di San Siro subito dopo la partita. Un atteggiamento che è lo stesso di chi raddrizza i quadri in casa altrui solo per far capire quanto è cacacazzo anche in trasferta. E poi racconto un retroscena, che meglio di tutti spiega quanto fossi teso perché subodoravo, a differenza vostra, l’aria fine che si respira in vetta alla classifica. E nessuno può sostenere il contrario sulle mie mire scudetto. Insomma, sono tornato dal mare abbastanza a ridosso della partita, così ho ordinato la pizza per mangiarla velocemente prima del calcio d’inizio. Ho cominciato ad innervosirmi perché non arrivava, così ho chiamato: “Ciao, sentivo la mancanza della tua voce”, parole di circostanza usate tanto per mascherare l’ansia. “La finisca di rompere le palle, le ho già detto che le pizze sono partite”. Poi mi sono guardato tutto quello che c’era da guardare in televisione, ho letto tutto quanto ho trovato su Internet. Ho goduto fino a tardi insomma. Ma se ieri notte dalle 2.11 alle 7.22 siete stati alzati a guardare con attenzione anche la luna rossa, vi sarete accorti non solo che siamo primi, e che quindi non sono così cretino, ma che siete disoccupati.




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