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domenica 13 settembre 2015

+ 5 sulla favorita

Lo scudetto è più vicino anche se lo scetticismo regna “inquietante” tra la tifoseria. Del resto chi è che non aveva pensato che sarebbe servita una fionda, più che una racchetta, alla Vinci per battere Serena Williams. Le vittorie della Fiorentina hanno il pregio di farti capire a cosa serve la vita reale. Il Genoa è compatto, ruvido, duro come chi non ha capito e chiede ancora chiarezza. Sarà di nuovo un gran campionato. La Fiorentina soffre, rimane in dieci ma alla fine strappa una vittoria che fa classifica e morale. Squadra inedita che ospita il ritorno da titolare in campionato di Giuseppe Rossi dopo 482 giorni. Sua la copertina. Nel primo tempo le occasioni da gol sono state così scarse, e la partita scorbutica, che ho guardato al ritorno della squadra in campo per capire cosa e se sarebbe cambiato qualcosa. Del resto anche nella vita si cambia. Per tanti anni pensi solo a culi e poppe, poi, improvvisamente ti accorgi di pensare solo a poppe e culi. E così la squadra rientra tale e quale, nessun problema, tanto so fissare le poppe e i culi in tutte le lingue del mondo. Poi entrerà chi deve entrare. Soprattutto la palla in rete di Babacar. E quando la Fiorentina rimane in 10, la squadra tira fuori lo spirito di gruppo, si compatta intorno a quel cartellino rosso, e senza commettere errori difensivi porta a casa la vittoria. Due squadre istruite a non far giocare l’altra, ne esce fuori una partita poco spettacolare, priva della necessaria fluidità di gioco, come chi senza istruzioni non è capace di montare nemmeno gli albumi. Meno tattica di tutti alla fine si dimostra la tifoseria Viola che esprime il suo malcontento verso i giornalisti con una serie di striscioni di protesta. Per chiudere il capitolo della chiarezza, le polemiche sulla campagna acquisti e quelle su, Bruno Vespa, con forza esprime la propria convinzione che intervistare un mafioso o Rogg non è una cosa sbagliata. Lo è fargli domande del cazzo. Ma ieri la vetrina era solo per lui che in settimana la gente d’Oltrarno gli ha consegnato il “Torrino d’oro” come medaglia alla fiorentinità. Per me che applico il romanticismo al calcio degli striscioni, è una grande vittoria quella di Pepito, che vale molto di più di quella sul Genoa. E mentre Rossi batte la sfortuna, la Fiorentina il Genoa, la Pennetta la Vinci, e Aru trionfa alla Vuelta, adesso sogno che la Apple introduca le emoticon bipolari, il massimo per una tifoseria già divisa come la nostra. Potremo dividerci da noi stessi. Ne metti una sorridente dopo il gol di Babacar, che diventa triste dopo l’espulsione di Badelj, poi sorridente, e così via. E alla fine il tifoso esce fuori da questa vittoria tormentato dai tanti “Se”, la Fiorentina stessa è sommersa dai “Se”. Se Pepito torna quello di un tempo. Se Babacar e Bernardeschi esplodono. Se in difesa non si fa male nessuno. Se Paulo Sousa si dimostrerà un allenatore valido. Se qualcuna delle squadre che sulla carta ci sono davanti, fallirà. Se ttembre insomma.



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