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mercoledì 16 settembre 2015

Il tatuaggio

Quando parti per le ferie lasci tutti i problemi a casa. Torni e trovi le bollette sul divano con la birra e il mutuo in bagno che si rade. E’ di questo aspetto “inquietante” che parlava Andrea dopo la vittoria contro il Genoa. Mentre il giornalista fiorentino è sempre lì a innervosirti con l’atteggiamento tipico dell’uomo che cambia una lampadina fulminata ed è subito "Faccio tutto io in questa casa". Il giornalista fiorentino è autoreferenziale, un po’ come tutti noi, ammettiamolo. Ieri al Bambi ho detto che sono uno scrittore perché ho un blog. E lui mi ha risposto che è un pilota perché ha lo scooter. Poi ci siamo meravigliati di come cambiano in fretta i tempi. La comunicazione, la tattica, la tecnologia applicata al calcio. C’è pure il marketing, e là dove c’era l’erba ora c’è l’Expo 2015. Insomma non è affatto facile stare al passo coi tempi. Basta pensare a quella che un tempo era una semplice intervista, dove l’interlocutore chiedeva chiarezza, oggi invece le parole non hanno più lo stesso significato di una volta. Oggi frasi tipo “Sono caduto ai tuoi piedi” hanno perso il significato di un tempo. A meno che, chi le pronuncia non è uscito con la reporter ungherese. E vogliamo parlare del GPS grazie al quale Sousa monitora i movimenti dei suoi giocatori durante gli allenamenti? Senza parlare dei ladri che usano sempre nuove tecniche, e quando sono sotto casa tua suonano il clacson di continuo così alla fine sei tu a tirargli le cose di sotto. La comunicazione è croce e delizia dei nostri tempi, non solo della Fiorentina. Io sono così moderno che per evitare di essere frainteso come la società Viola dai tifosi, a Tommaso trasmetto i miei ideali in streaming o al massimo su una chiavetta USB. Non solo cambiano i linguaggi, cambia anche la stagione, e dopo agosto arriva settembre, poi arrivano le castagne e i nani da giardino si sono già messi la felpina. Oggi che siamo sottoposti a troppa attenzione mediatica, suffragata oltretutto dalla tecnologia, è sempre più difficile eludere temi importanti quali gli obiettivi stagionali, il ridimensionamento, le ambizioni di una vita, la vittoria della Juve in Champions. Ci sarà sempre un giornalista non allineato che subito dopo una partita, se il presidente dice di non vederci più dalla fame, obietterà che forse sono state le seghe. Non ne fai mai una liscia, sei sempre sotto la lente d’ingrandimento, e a niente vale quello che hai fatto e dimostrato, ormai lo scetticismo cala sul popolo del tifo come la nebbia sulla pianura padana. Non vale niente nemmeno il tatuaggio di Andrea che ha mostrato con orgoglio a Mario Tenerani, a dimostrazione non solo di una grande modernità, ma che racconta della sua trasparenza sentimentale. Un tatuaggio che svela in maniera inequivocabile soprattutto la storia del suo unico grande amore. Quando in molti insinuano invece che sia stato anche interista. Che cosa ci resta del passato allora? Una volta sparito il libero e le maglie da 1 a 11, rimangono solo gli scheletri negli armadi e le ricette di famiglia. Ci sarebbero anche certi vecchi metodi per “sgamare” i mariti, in disuso però come inamidare le camice. Purtroppo ci sono sempre meno nonne che tramandano tradizioni buone come quella di fare la pasta in casa, e tradizioni malvagie come quella di non schiacciare mai i punti neri al proprio marito. In modo che se torna a casa e non ce li ha più è chiaro che s’è fatto l’amante (In tutti i sensi).


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