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domenica 11 settembre 2022

Occhio ai rimpianti


Leggo di Peppa Pig, di Pippa Cabral, di crescere con due madri o con due centravanti, uno che cicca la palla, l’altro che svirgola, una che ti intima “copriti che fa freddo”, l’altra “chiudi che fa corrente”. Del resto la pizza non può crescere solo con il lievito madre, ha bisogno anche della figura del padre. Adesso che sono terminate le scorte di Corvino alla prossima conferenza stampa Rocco dovrà indicarci le differenze tra stringere la cinghia e chiudere baracca. Così come quando si davano i meriti dei successi del Milan a Ibra e non a Pioli, oggi per coerenza bisogna darli a Nico Gonzalez e non a Italiano. Mentre la decrescita dei salari italiani mi ricorda quella del valore dei giocatori della Fiorentina, nessuno escluso. Ci sono domande da non fare mai tipo “dove li hai trovati?” a un cercatore di funghi, ma anche a Pradè in riferimento agli acquisti. Rimane che anche oggi a Bologna amo la Fiorentina per quello che è o ci fa, così come per me la famiglia tradizionale rimane quella che ha un Riesling in frigo. Talmente sono in ritardo con il gol che le nostre punte moriranno persino in ritardo, ma al Bambi questo ormai importa poco, è talmente deluso, disincantato da questo inizio di campionato che spera solo nella pioggia perché dice che è passato troppo tempo dall’ultima volta che ha rubato un ombrello. La sua compagna si rifugia in una terapia del sorriso per pazienti depressi, anni ‘30. Dobbiamo stare attenti però, Ikonè preso di mira come Ilicic, Nico preso di mira dai tifosi, arbitri e avversari, senza parlare di Cabral e Jovic, arriverà un giorno che rimpiangeremo la Meloni e diremo “Ah, quando c’era lei!”.

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