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sabato 3 settembre 2022

Input con know how


LA PARTITA arriva in un momentaccio, è come il gestore che attacca la bolletta in vetrina. Nel senso che uno viene da te per un attimo di svago, oppure va allo stadio per la stessa ragione, e ci ricordi che anche noi dobbiamo pagare le utenze, e vedere manovalanza brada di centrocampo con assenza di un qualche parente alla lontana del Brunelleschi. Così come l’oligarchia è la prima causa di morte in Russia, la mancanza di gol è la prima causa di inappetenza in città (esclusi Joe e Pradè). Insomma, se dovessi affrontare LA PARTITA canticchiando come a fare finta di niente, abbozzerei comunque un “acqua azzurra acquaragia”. Visto che nella nostra quotidianità pullula un esercito di non professionisti che si arrabattano in mille lavoretti a nero: un’economia sommersa, quasi disperata, alla quale, volenti o nolenti, alla fine, proprio per risparmiare, ricorriamo tutti, ho capito l’affare Mandragora. L’input con know how è quello di vincere anche rubando, per ribadire che in Oltrarno stiamo bene anche con la coscienza sporca. Se la partita andasse male, invece di abbattersi e piangersi addosso, il Bambi ha già deciso di ripristinare una abitudine goliardica che aveva sviluppato dopo aver fumato sensimilla, quella di rapire la gente e riportarla ad un indirizzo sbagliato solo per farli arrivare tardi al lavoro. Una cosa l’ho capita dalle analisi che hanno seguito le partite dei Viola, che i nostri riflettono troppo sulle cose per sbagliare in maniera più precisa. E se qualcuno è amante delle domande retoriche, è bene chiarire che io non l’ho mai voluta la bicicletta. E purtroppo anche per le defezioni di Nico sono diventato asintomatico. Così non ci resta che vendemmiare tra il primo e il secondo tempo.

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