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lunedì 4 aprile 2022

Un gol saporito


Partita che gira sugli episodi e che poi certifica l’incapacità della squadra di sfruttare superiorità numerica e dominio del gioco lasciando vivo l’avversario fino alla fine. Mancanza di concretezza che questa volta non può essere addebitata a Nico, che anzi risolve, prima e dopo il solito film già visto. Sono contento perché temevo la beffa nel finale, sono deluso perché mi aspettavo il raddoppio, e per ciò che è successo dall’espulsione in poi mi ci vorrebbero le ferie. Soddisfa Castrovilli e il Coda di Volpe, meno Sottil e il polpo con le patate. Forse il due a zero non esiste e quando si parla di Transinistra bisognerebbe precisare se a piede invertito. Forse quando arriverà il nostro turno di essere felici per un risultato messo in cassaforte già a 30 minuti dalla fine saremo solo stanchi. O forse 5 sensi sono troppi. Comunque da quello che vedo allo specchio (dove attacco la classifica) ieri devo essermi divertito. E poi dopo 160 giorni Nico non poteva che segnare di spalla, da sempre più saporita del prosciutto. Ma a prescindere dalla proprietà, da chi scende in campo, da chi allena, dalla terza maglia, così come un figlio di un figlio dei fiori sarà un nipote dei fiori, i nostri figli ameranno la Fiore. Anche quando si presenteranno tutti i sintomi della vecchiaia tranne la pensione. Allora penso che i palloni trovati sul tetto di quella chiesa dovrebbero essere restituiti a quei bambini di tanto tempo fa mentre riparano caldaie, sono in riunione, curano persone, vendono fiori. Nel frattempo porto a casa il pallone della vittoria, e per strada penso ai bambini di oggi, quelli nati di recente che pensano che le impalcature dei bonus 110% siano i balconi delle case.

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