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mercoledì 6 aprile 2022

La Pasqua coerente dei terrapiattisti


Alla fine vorrò essere morente per vedere tutta la vita passarmi davanti e scoprire dove ho perso la sciarpa del Gruppo Chiava. Mentre la gente mi parla, penso ai cavoli miei, e mi sento come una caramella al rabarbaro che vive in un cappotto fuori dal tempo. Quel cappotto che indossavo proprio quando persi la sciarpa. Mi consolo con la primavera grazie alla quale le fogne in San Frediano sono tutte in fiore. Non solo, edifici con le facciate mitragliate, immondizia e cibo marcio lasciato ovunque, donne e bambini che vagano senza un’apparente meta, urla, poi esco del mercato di Santo Spirito, e insomma tutto a posto. Pensando al gol di spalla, poi guardandomi intorno penso alle poppe che tirano sempre, faranno gol anche loro? Il bonsai di Masahiko Kimura come risposta alla solita piantina di salvia che dura poco più di un’ora. Come testimonianza diretta il Bambi è voluto intervenire con il Centi a proposito dell’aumento delle spese militari, ricordando che durante l’anno di militare passò 5 mesi in cucina a ritagliare punti dal latte per la moglie del capitano che faceva la raccolta per avere le posate in acciaio. A leggere come la pensiamo diversamente su Nico mi sento sbagliato io che le padelle le tengo nel mobile della cucina e non nel forno. Ma la cosa che mi fa più sorridere è l’uso della prima persona plurale di noi tifosi. “Abbiamo disputato una grande partita” detto dal Bambi ormai tutt’uno col divano sfondato. Poi ho scoperto che i terrapiattisti per Pasqua comprano tavolette di cioccolata al posto delle uova.

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