.

.

lunedì 25 aprile 2022

Igorribile


C’è gente che si struscia le mani per averci venduto lana al prezzo della seta, e per questo vorrei non aver scritto che la società ha lavorato bene nel mercato di gennaio. Mettici un atteggiamento da squadra senza attributi, mettici il ritorno di Igor alle proprie radici, e la sconfitta è tempesta perfetta per la nostra passione. Sconfitta che indica l’obiettivo di riserva della stagione; in fondo al corridoio a destra. Anche se basterà vincere contro l’Udinese per essere quinti. Una vera partita di merda, terribilmente deludente a parte Saponara che pure da ex giocatore, come si dice qui, indica invano la via del gol ai vari Cabral, Ikoné e Gonzalez purtroppo già incamminati sulla via della lana piuttosto che su quella della seta. Anche Odriozola si salva. Probabilmente devo aver combinato qualcosa di veramente grave nella precedente vita per nascere tifoso Viola ai tempi di Pioli primo in classifica. Roba davvero imperdonabile. Del resto il male vince sul bene, così come il meteo vince sempre sul bene. Oggi è almeno il giorno ideale per sperare nella liberazione dagli esterni a piede invertito. Anche una dieta sana, equilibrata e con pochi grassi ha tra i suoi elementi basilari un esterno da 27 milioni che faccia più gol di quel bidone di Biraghi. E magari anche la panchina Viola consegnata finalmente a un allenatore toscano, escluso Allegri naturalmente, che in comune con noi ha già la triste esperienza con Ambrarabat. Poi resta la scelta del portiere, e tra i più desiderati per sostituire Terracciano sale prepotentemente Meret, che insieme a Igor in giornata No potrebbero riuscire nell’impresa di far segnare pure Cabral in allenamento. Brucia assai questa sconfitta così come il sesso anale che si può giudicare solo a posteriori. Oltre al bruciaculo questa partita mi consegna a un altro disagio, quello di chi trova l’unico parcheggio disponibile sotto casa dei genitori di una ex, storia finita in maniera burrascosa, e indovina chi ti incontro ovviamente? Esatto, Cecilia. Un’amica che non vedevo da tempo e che non c’entra una sega con quanto scritto all’inizio, mi ha fatto piacere incontrarla. O forse il giallo della maglia e quello della Ribolla è stato effettivamente troppo. Basta e avanza il giallo dello zafferano con il quale a Milano, grazie a un piatto della tradizione, curano i ceppiconi.

Nessun commento:

Posta un commento