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giovedì 14 aprile 2022

Cabral hybrid


Come sintesi finale, tra la bistecca fritta di Tullio a Montebeni e il Maradona ferito dal colpo arrotato di Cabral, direi che la guerra è piatta. Come buon auspicio, evidenziata ieri la scarsa capacità di fare gol di testa, e sempre come motivatore, domenica voglio pensare ad un’elevazione leggendaria di Arturo, tipo quella di CR7 contro la Samp, tanto per intenderci. In modo che da lì in poi potremo chiamarlo CRX, come la Toyota. Hybrid, metà uomo, metà Dio. Intanto c’è già chi ha creduto bene di mettermi in guardia dai facili entusiasmi perché il Venezia bla bla bla bla, così per non lasciare nulla al caso e far sparire anche l’angoscia sottile provocata da tali avvertimenti ho preso le forbici perché si sa che s’infila sotto le unghie. E con le giornate così belle è ora di andarsi a lamentare all’aperto. L’ho detto anche al Bambi che mi ha risposto di aver visto giorni migliori ma vestiti peggio. Poi ha aggiunto che il mercoledì pomeriggio iniziano i rinvii alla settimana successiva, e se è la settimana Santa, allora diventa dopo Pasqua. Così prega che il rinvio muoia sulla croce e non risorga. Questa prestazione dei nostri là davanti a Napoli, da una parte ha suscitato entusiasmo e dall’altra preoccupazione se continueranno a crescere nel rendimento, intendo per le eventuali sirene dei grandi club. Per questo ha ragione chi dice che non bisogna affezionarsi ai giocatori, una sorta di formula che usava anche il Centi quando per raggiungere la felicità con l’altro sesso suggeriva di restare buoni amici e di trombare ogni tanto, di non fidanzarsi mai per non smettere di trombare e iniziare a odiarsi. Più o meno. E a proposito di movimenti fatti per liberare un compagno, voglio dimostrare l’importanza di fare velo anche al di fuori del campo.

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