.

.

martedì 26 aprile 2022

La truffa svizzera quasi come il crac Parmalat


Ho sempre imposto alla Rita questo disinfettante perché affascinato dalla filosofia del 0,001 su cento ce la fa, ma dopo Salerno ho capito che non ce la faremo mai. E finalmente liberata dalla tirannia della passione passerà al Quasar Doccia, a proposito di quelle fredde. Ma le grosse delusioni non arrivano mai da sole, ieri mattina sono passato da via Maffia dove nella notte qualcuno aveva scritto sul muro accanto all’ingresso della scuola: “viva i pizzoccheri, viva la polenta con il gorgonzola”. Forse influenzato dalla scritta razzista, forse solo un po' fava, per il centrocampo contro l’Udinese sarei per il rombo con le patate, ma se sarà ancora delusione mi rifugerò nella torta di male. Così non guarderò la mia ombra che conosce le storie dei miei fantasmi, e sa dove sono i punti che ho perso per strada. Mi sembra impossibile che si possa tornare alla normalità non tanto per questi due anni di pandemia, quanto per l’inopinabile sconfitta all’Arechi. Pur non avendo mai apprezzato troppo Rocco sarei comunque salito volentieri sulla 2 cavalli del vincitore. Poi mi sono messo a guardare un tutorial, e se ho capito bene domani vinciamo. Intanto in un universo parallelo Duric e Bonazzoli continuano a non segnare, Gonzalez viene realmente colpito ma non cade, Cabral confessa che in Svizzera erano tutti d’accordo a farlo segnare in cambio di una percentuale sulla vendita alla Fiorentina, le poppe hanno tre capezzoli. La realtà purtroppo è che specie quando hai furia le maniche si incastrano nella maniglia della porta. E allora è così che il mondo finisce, non con un asteroide, ma con qualche partita sbagliata.  

Nessun commento:

Posta un commento