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giovedì 21 aprile 2022

Non mi passerà mai


E’ inutile, certe respinte sulla linea di porta avversaria del tuo centravanti su tiro a botta sicura di un compagno ti spezzano in due. Ti conoscono così bene da scuotere nervi, smuovere interiora, vivere nella tua testa, abitare in ogni tua cellula. Certe storie sono la nostra storia. Questa partita non mi passerà mai, e mi ritornerà in niente. Visti gli sbalzi climatici, una partita vestita a cipolla, ma non solo per quello lacrimo. Mentre il prezzo della felicità lo cercherò su Amazon. Allora, è una di quelle domande che di solito ci si pone la sera seduti in terrazza dopo la partita, mentre col vino si cerca di dimenticare il tuo secondo portiere del cazzo, guardando gli albatros volare via verso una fuga finalmente vincente di Ikoné: che cosa ci facevano degli albatros sulla mia terrazza? Mentre scrivo mi sento perfetto come dirupo. Se almeno dalla terrazza stamani avessi visto il mare. Forse certe cose non cambieranno mai e noi siamo qui a dimostrarlo. Mi viene da dire che questa partita è stata solo un test in vista del nostro imminente ritorno al carbone. Stamani avrei bisogno di uno di quei giochini che mi comprava la nonna dal tabaccaio. Ringrazio di non essere un samurai costretto al suicidio per ogni gol subito da un ex, se almeno avessi potuto limitare i danni come quando mi interrogava la prof di Storia dell’Arte, che malgrado non avessi studiato, bastava dirgli “abside”, l’interrogazione svoltava e non prendevo meno di 5. O forse dovevamo prendere un antistaminico. Magari sono morto e questa non era la semifinale, ma solo il mio girone. Insomma duemila e passa anni di storia e ancora non abbiamo risolto ‘sta faccenda del dopo Pasqua e Pasquetta, sarà successo qualcosa anche il martedì successivo al lunedì dell’Angelo, ma soprattutto il mercoledì, magari con Cabral che si toglie dalla linea di tiro di Torreira.

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